da Redazione | Mar 14, 2024 | Isole d'Italia
Scopri l’isola di Montecristo, un gioiello inaccessibile dell’Arcipelago Toscano, dove natura e leggende si fondono in un’atmosfera unica.
Montecristo, un nome che evoca mistero e avventura, grazie al celebre romanzo di Dumas, è molto più di un semplice sfondo letterario. Questa isola, parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, è un santuario naturale dove la biodiversità è protetta da rigide regole di accesso. Con una superficie di 10,4 km², Montecristo si erge come una fortezza naturale, con coste a picco sul mare e una vegetazione rigogliosa che offre rifugio a specie faunistiche uniche. La sua storia è intrecciata con leggende di tesori nascosti e monaci eremiti, rendendola una meta affascinante per chi cerca avventure autentiche.
Montecristo, un’isola avvolta nel mistero
L’isola di Montecristo custodisce un ecosistema unico e prezioso, protetto da regole stringenti che limitano l’accesso a soli 2000 visitatori all’anno. Questa misura è stata adottata per preservare la sua biodiversità eccezionale, rendendo Montecristo un vero e proprio santuario naturale. Tra le specie che popolano l’isola, spiccano la capra selvatica, adattatasi perfettamente all’ambiente isolano, e il discoglossus sardo, una rana rara che testimonia l’unicità della fauna locale. Gli appassionati di birdwatching trovano qui un paradiso, grazie alla presenza di uccelli migratori e specie protette come il gabbiano corso e la berta minore. La protezione dell’isola contribuisce a mantenere l’integrità di questo ecosistema, facendo di Montecristo un esempio virtuoso di conservazione ambientale.
La visita, possibile solo con guida autorizzata, diventa un’esperienza esclusiva. Offre la rara opportunità di esplorare un angolo di mondo dove la natura comanda incontrastata, lontano dall’impatto dell’uomo. Montecristo invita così a un viaggio nel cuore di un mistero naturale, dove ogni sentiero e ogni spiaggia raccontano la storia di un’isola che ha saputo preservare la sua selvaggia bellezza.
Tesori nascosti e leggende
Montecristo non è solo un santuario naturale, ma anche una terra di miti e leggende. Il cuore pulsante delle narrazioni è l’Abbazia di San Mamiliano, avvolta nel mistero di un tesoro nascosto che molti hanno sognato di scoprire. Questa abbazia, costruita nel ‘600, è legata alla leggenda di San Mamiliano, un monaco che, secondo il racconto, uccise un drago che custodiva l’isola, liberandola da una maledizione.
La Grotta del Santo, dove si dice che il santo abbia vissuto in meditazione, aggiunge fascino a queste storie, mescolando fede e avventura. La leggenda narra che, dopo la morte del drago, scaturì una sorgente d’acqua purissima, simbolo di rinascita e purezza. Queste storie, insieme al romanzo “Il Conte di Montecristo” di Dumas, che parla di un inestimabile tesoro nascosto sull’isola, rendono Montecristo un luogo dove la realtà si intreccia con la fantasia.
Visitare l’isola significa immergersi in un mondo dove la storia e il mito si fondono, offrendo un’esperienza unica, arricchita dalla possibilità di esplorare un luogo che ha mantenuto intatto il suo misterioso fascino attraverso i secoli.
Orari e modalità di visita: pianifica la tua avventura nell’isola
Per visitare l’isola di Montecristo, è fondamentale pianificare con anticipo, data la rigorosa politica di accesso voluta per proteggere questo ecosistema unico. Le visite sono permesse a un numero limitato di 2000 persone all’anno, garantendo così un impatto minimo sull’ambiente. Le escursioni sono possibili solo con guida autorizzata, una scelta che assicura non solo la sicurezza dei visitatori ma anche il rispetto della natura incontaminata dell’isola.
Le visite sono organizzate in specifici periodi dell’anno, escludendo il tempo di nidificazione dell’avifauna per non disturbare gli uccelli migratori. È importante verificare gli orari e le date disponibili per le visite, che di solito sono concentrate nei mesi primaverili ed estivi.
Per quanto riguarda i costi, questi possono variare in base al tipo di visita guidata scelta e ai servizi inclusi nel tour. È consigliabile contattare direttamente il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano o il Comando Carabinieri per la Tutela della Biodiversità per ottenere informazioni aggiornate sui prezzi e sulle modalità di prenotazione.
Montecristo è un’isola che incanta per la sua bellezza selvaggia, la storia avvolta nel mistero e la natura rigorosamente protetta. Un viaggio qui è un’avventura nel cuore di un paradiso incontaminato, dove ogni pietra e ogni albero raccontano storie di tempi antichi. Visitarla, pur con le restrizioni necessarie a proteggerne l’ecosistema, significa scoprire uno dei pochi luoghi al mondo dove la natura regna sovrana.
da Redazione | Mar 12, 2024 | Mar Mediterraneo, Vacanze Mare
Per chi sta già pensando ad una possibile meta per le prossime vacanze estive questo piccolo borgo è assolutamente da mettere nella lista.
Nel mar Mediterraneo, tra le tante piccole isolette che si possono visitare, ce n’é una che ha mantenuto il fascino di un tempo. Collegata alla terra ferma da un istmo di sabbia è uno dei luoghi più visitati e fotografati del Mediterraneo. Si tratta della piccola isola rocciosa di Santo Stefano, un antico borgo di pescatori, in prossimità della costa del Montenegro. L’isoletta è a pochi metri dalla terra ferma e ha mantenuto intatto il fascino del piccolo borgo medievale. Ha mantenuto le sue mura costruite per proteggersi dall’invasione dei pirati. Sveti Stefan ha una storia che affonda le radici molto lontano nel tempo. In alcuni documenti del XV secolo è menzionata per la prima volta. Sull’isola le testimonianze storiche si possono ammirare nei tre edifici di culto: la chiesa di Santo Stefano, che dà anche il nome all’isola, e le chiese di Alexander Nevski e quella della Transfigurazione.
Fascino Antico
È un luogo molto gettonato anche per le sue spiagge e per l’acqua azzurra dell’Adriatico che lo circonda ed il suo paesaggio è caratterizzato da case con tetti di tegole in terracotta, viuzze e i suoi cortili hanno mantenuto intatto il fascino dell’antico borgo. Oggi ospita un esclusivo complesso alberghiero, che rende l’isola una delle mete preferite dai personaggi famosi. E’ stata, spesso, scelta da re, regine, politici, statisti, attori, atleti, modelle, scrittori ed altre personalità in vista. Sulla terraferma il luogo ideale da dove poter ammirare questo piccolo isolotto è una località che porta il suo stesso nome. Di nascita recente e nei tempi passati residenza estiva della Regina Maria di Jugoslavia. Nelle vicinanze c’è Miločer, una località famosa per le sue spiagge. Tra queste la più conosciuta è la spiaggia della regina, sede anche della villa estiva della famiglia reale serba dei Karadjordjevic.
Oggi è un hotel di lusso dove poter soggiornare passeggiando nell’orto botanico e nella tenuta di 32 ettari che ospita 800 piante di olivo e un bosco di cedri e pini. Il periodo migliore per poter visitare questa parte del Mediterraneo va da maggio ad ottobre.
Quando Visitare L’isola
In questi mesi, infatti, il clima mite permette di nuotare nel mare cristallino che la circonda e di sdraiarsi al sole. È una meta perfetta per chi ama praticare sport all’aperto. L’accesso all’isola non è aperto a tutti, ma soltanto a coloro che sono ospiti del Resort.
È possibile invece visitare le spiagge a nord e a sud dell’isola. Una vacanza sicuramente all’insegna della storia, delle tradizioni, della bellezza e dell’arte di questa piccola perla dei Balcani.
da Redazione | Mar 5, 2024 | Blog/News, Calabria Natura
Circondata dal mare e ricca di eccellenze gastronomiche, qui Pitagora con la sua Scuola insegnò al mondo a pensare. Una regione in cerca della strada giusta per rilanciare l’economia turistica e che ha l’enorme opportunità di poter garantire stili di vita a misura d’uomo con radici antichissime
Aria salubre
Venite a respirare aria pulita in Calabria, terra in cui lo smog è solo una parola straniera! In Sila, sul Pollino, sull’Aspromonte, nelle Serre… Concedetevi un weekend lungo o una settimana nella regione più antica d’Italia, quella nella quale è stata scoperta, da due scienziati americani, la Dieta Mediterranea. La Calabria ha poche industrie (ormai si potrebbe dire per fortuna), non ha metropoli inquinate, ha un’orografia fatta di alte montagne, colline, valli e coste accarezzate di continuo dal vento. La Calabria è stretta ed è quasi del tutto circondata dal mare, per cui in trenta minuti di viaggio ti consente di passare dai panorami jonici e tirrenici a quelli delle foreste di pini larici e di abeti bianchi.
Natura lussureggiante
La Calabria è natura lussureggiante, è cultura, è tradizioni, è il profumo della storia, è stili di vita a misura d’uomo. Vieni in un borgo delle aree interne di cinque province che sono una più bella dell’altra: farai la spesa quotidiana salutando il panettiere, il fruttivendolo, il macellaio, la negoziante del piccolo esercizio di alimentari. Niente stress, niente aria irrespirabile e mascherine, niente mezzi pubblici in cui sembri più una sardina in un vasetto che non un essere umano, ma solo sorrisi e strette di mano.
Prodotti gastronomici
In Calabria si producono formaggi con il latte delle mucche e delle pecore, e non nelle industrie che usano le polverine. In Calabria i salumi sono un’arte, tramandata da secoli e secoli, che utilizza maiali allevati con cura e con alimenti di prima scelta: le “lacrime” delle soppressate e delle salsicce di Calabria sono lacrime di gioia, di gusto, di genuinità. Ti chiediamo scusa viaggiatore e turista se ti imbatterai in qualche disagio dovuto a quanti hanno scambiato la politica per privilegio feudale e per gestione clientelare, invece che considerarlo un nobile strumento per occuparsi dei problemi e delle esigenze della comunità. Ma la gente di Calabria saprà accoglierti come se arrivassi in una famiglia. Prima di partire fatti una scorta di olio extravergine di oliva delle cultivar straordinarie che ancora si coltivano dal Reggino al Crotonese, dal Vibonese al Catanzarese e al Cosentino: forse conoscerai la Calabria per il suo tono “piccante”, ed è vero, ma ricorda che è soprattutto la terra dell’olio più buono e ricco del pianeta.
Storia e tradizioni
Muovendoti in Calabria, che è un immenso libro di storia, potrai giungere in comunità dove si parla ancora il greco antico, o la lingua degli arbëreshë albanofoni, o dove ascolterai parole che derivano dal greco di Achille e di Ulisse, dal latino di Cicerone, dall’arabo o addirittura dai Longobardi. L’eco dei millenni si avverte di continuo in Calabria, tra monumenti, tradizioni, parchi archeologici, e la ritrovi anche nei cibi: dai dolciumi alle carni e agli ortaggi, dalla pasta all’uso di erbe spontanee e di piante aromatiche. In un prato della Calabria, o incamminandoti lungo qualche pendio affacciato sul mare, potrai comprendere il concetto di biodiversità, di ricchezza della natura e dei pascoli che nutrono greggi e mucche podoliche allevate allo stato brado. Intanto continua a respirare aria pulita, fanne buona riserva prima di ritornare a vivere tra la nebbia e le polveri sottili.
L’eredità della Magna Grecia
In Calabria lo smog non esiste e respirare aria pulita rappresenta la normalità. Il giorno in cui ci libereremo dello smog dei feudatari che ancora guardano al privilegio di pochi piuttosto che al benessere di tutti, ti diremo che il Paradiso in Terra immaginato dallo spirito profetico di Gioacchino da Fiore, lodato anche dal sommo Dante Alighieri, esiste davvero: e lo trovi in Calabria! E non dimenticare mai, viaggiatore, che in Calabria il mondo occidentale ha iniziato a pensare con Pitagora e la sua Scuola. In Magna Grecia è nata la filosofia ed ogni scienza ha avuto la sua spinta iniziale: aritmetica, geometria, fisica, astronomia, medicina, regole della nutrizione connesse alle attività sportive, finanche la musicologia. Nella profondità di pensiero dei Calabresi ritroverai le radici del Pitagorismo che esaltò il concetto di armonia universale. E se accanto all’aria pura vorrai anche capire che vivi in una realtà troppo rumorosa, fai un salto a Serra San Bruno dove i Certosini scoprono Dio ogni giorno nel silenzio. Il silenzio quale via per incontrare Nostro Signore e coltivare la fede: lo insegnò Brunone di Colonia ai propri discepoli.
da Redazione | Feb 27, 2024 | Borghi italiani
L’Abruzzo, terra di paesaggi incantevoli e di antiche tradizioni, è disseminato di borghi che sembrano sospesi nel tempo. Tra questi, Civitella Alfedena si distingue come una perla rara, incastonata nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Questo borgo offre un tuffo nella storia, nella natura e nelle tradizioni autentiche di una regione ricca di cultura.
STORIA DEL BORGO DI CIVITELLA ALFEDENA
La regione dell’Alto Sangro è testimone di una storia umana nata fin dal Paleolitico superiore, evidenziata dai reperti scoperti nella grotta Achille Graziani. Queste terre videro i loro primi insediamenti grazie a gruppi di cacciatori nomadi, attratti dalle abbondanti risorse naturali come la selce e la fauna selvatica. La vita sedentaria prese piede successivamente, come dimostrano vari siti funerari datati a partire dal primo millennio a.C., segno di comunità dedite all’agricoltura e all’allevamento.
La romanizzazione dell’area, seguita alle guerre sannitiche, segnò l’avvio di una fiorente attività pastorale di transumanza, che collegava queste montagne alla Puglia settentrionale, lasciando un’impronta indelebile sul territorio e sulle sue tradizioni.
UN BORGO DI STORIA E TRADIZIONE
Il Borgo di Civitella Alfedena nacque in un periodo di grandi cambiamenti, parallelamente all’abbandono di Rocca Intramonti, un centro storico situato ai piedi della Camosciara, che vide la propria comunità trasferirsi tra la fine del XIV secolo e l’inizio del XV secolo.
Il rilancio dell’allevamento ovino, incentivato da Alfonso I di Napoli nel XV secolo attraverso la Regia dogana della mena delle pecore di Puglia, fu il motore economico di questo periodo, rianimando le antiche vie della transumanza.
DAI SECOLI BUI ALL’ALBA DEL TURISMO
Civitella Alfedena, fino al 1853, fece parte del comune di Villetta Barrea e, per un periodo, la crisi dell’allevamento transumante e l’aumento della popolazione spinsero molti dei suoi abitanti a cercare un futuro migliore oltreoceano, soprattutto tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il fronte della linea Gustav si posizionò a soli 9 km da Civitella Alfedena, lasciando il borgo in una condizione di estrema povertà al termine del conflitto. La crisi economica che seguì portò a una nuova ondata di emigrazione.
IL BORGO OGGI
Nell’epoca contemporanea, Civitella Alfedena ha saputo reinventarsi come meta turistica di primo piano all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, istituito nel 1921. La bellezza naturale dell’area, la ricchezza della flora e della fauna, insieme al fascino di un borgo che ha saputo conservare la propria identità storica e culturale, attirano visitatori da ogni parte, rendendo il turismo la principale risorsa per la comunità.
COSA VISITARE A CIVITELLA ALFEDENA
- Il Museo Aperto dell’Appennino e del Lupo: un’esplorazione interattiva della fauna appenninica, con un focus speciale sul lupo, simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
- Il Centro Storico: caratterizzato da viuzze acciottolate e antiche case in pietra, il cuore antico di Civitella Alfedena racconta storie di tempi passati.
- La Chiesa di San Pietro e Paolo: questo edificio sacro, risalente al XII secolo, custodisce opere d’arte di inestimabile valore e affreschi che narrano la devozione religiosa del borgo.
COSA VEDERE NEI DINTORNI DI CIVITELLA ALFEDENA
- Il Lago di Barrea: Un incantevole specchio d’acqua dove la natura si esprime in tutta la sua bellezza, ideale per passeggiate rilassanti e pic-nic in famiglia.
- Il Camosciara: Una delle aree più suggestive del Parco Nazionale, dove è possibile avvistare la fauna selvatica in un ambiente naturale protetto.
-
COME ARRIVARE IN AUTO PARTENDO DA PESCARA
Per raggiungere Civitella Alfedena da Pescara, prendere l’autostrada A25 in direzione di Roma, uscire a Pratola Peligna-Sulmona e seguire le indicazioni per la SR83 passando per Roccaraso fino a Civitella Alfedena. Il viaggio dura circa 2 ore e mezza, attraversando alcuni dei paesaggi più suggestivi dell’Abruzzo.
VISITARE IL PAESE IN FAMIGLIA CON BAMBINI
Civitella Alfedena è una destinazione perfetta per le famiglie, grazie alle sue numerose attività all’aperto adatte ai bambini:
- Trekking sui Sentieri del Parco: Scoprite insieme i sentieri didattici del Parco, perfetti per avventure sicure nella natura.
- Osservazione della Fauna: l’area offre punti di osservazione ideali per scoprire gli animali del Parco, come il lupo appenninico, in un contesto sicuro e educativo.
- Attività Didattiche: durante l’estate, il Parco organizza laboratori e attività didattiche per insegnare ai più piccoli l’importanza della conservazione ambientale.
Questo borgo rappresenta una tappa imperdibile per chi desidera scoprire l’essenza più autentica dell’Abruzzo, un luogo dove storia, natura e cultura si fondono in un’esperienza indimenticabile per visitatori di tutte le età.
da Redazione | Feb 25, 2024 | Borghi italiani
Vi portiamo oggi in uno dei gioielli più importanti del nostro Paese: i turisti amano venire qui e non se ne pentono mai.
Il canale Youtube Tourist Channel ha parlato in un video agli utenti del web di un paese in Liguria che dovete assolutamente visitare. È una meta molto conosciuta anche dai turisti stranieri, parliamo di Rocchetta Nervina.
VISITIAMO QUESTO BORGO IN LIGURIA
La Liguria è una regione davvero piena di tesori. Oggi vi portiamo in un paese che si trova in provincia di Imperia e che conterebbe soltanto 291 abitanti! Lo troviamo a circa 240 metri di altitudine, proprio nella Valle del Barbaira, che è un fiume affluente del Nervia. La sua parte superiore è caratterizzata dalla presenza del Monte Abellio, ma poi troviamo anche il Monte Terca e il Monte Morgi. Quindi sorge tra i monti, il che lo rende un paesino davvero suggestivo da visitare. È immerso nella natura, quindi stupirà sicuramente a chi ama l’aria aperta.
Ci troviamo in particolare a Rocchetta Nervina. Ma come mai questo luogo davvero incantevole si chiama Rocchetta? Beh perché rocchetta significa piccola roccia e quindi il riferimento sarebbe all’esistenza della piccola fortezza o piccola cittadella. Nervina, invece, è l’aggettivo che si riferisce alla Valle del Nervia. Si tratta di un antico borgo fortificato che in passato era conosciuto con il nome di Castrum Barbairre. In seguito venne distrutto dal marchese di Dolceacqua.
BENVENUTI A ROCCHETTA NERVINA
La prima volta nella quale si è parlato di Rocchetta Nervina, in base ai documenti pervenuti oggi, sarebbe stata il 1186. Un manoscritto medievale, infatti, riporta il nome di questo paesino in occasione di una ribellione organizzata dai cittadini che si sarebbero espressi negativamente nei confronti di Enrichetto dei Conti di Ventimiglia. Il signore venne messo alla fuga e fu così che si rifugiò nel suo castello.
Nel 1342 passò sotto la signoria dei Doria, nel marchesato di Dolceacqua. Tra il 1348 e il 1378, la cittadina visse un periodo difficile e tumultuoso dovuto alle varie rappresaglie, per via dei conflitti tra il Ducato di Savoia, i Doria e gli abitanti di Rocchetta. Nel 1360 si documentò una delle peggiori devastazioni compiute dal tiranno di Dolceacqua. Successivamente, la città fu messa sotto ai Savoia e poi di nuovo ai Doria. Nel 1723 entrò a far parte della contea di Nizza e poi nel 1729 della provincia di Sospello. Si tratta di un luogo davvero ricco di storia e di cultura, popolato da pochissime persone e forse starebbe proprio in questo la vera magia. Vi consigliamo assolutamente di visitarlo se avete a disposizione almeno un fine settimana libero, siamo certi che non vi pentirete di scoprire il gioiellino di Rocchetta Nervina, nel cuore della Liguria.