da Redazione | Mag 29, 2024 | Borghi italiani, Calabria Borghi
Per chi desidera un’esperienza autentica, un viaggio a Bova è un incantevole viaggio in un passato remoto, dove le tradizioni millenarie si intrecciano con la vita quotidiana
Sulle pendici dell’Aspromonte, immerso in un paesaggio montano di rara bellezza, si trova Bova, un borgo antico che custodisce un tesoro prezioso: la lingua grecanica. Un dialetto di origine greca, sopravvissuto nei secoli e ancora vivo tra le mura del borgo.
Passeggiando per i vicoli acciottolati, si respira un’atmosfera di quiete e semplicità. Le case in pietra, con i tetti di tegole rosse, si affacciano su panorami mozzafiato, regalando scorci indimenticabili.
Il cuore pulsante del borgo è la sua piazza centrale, dove si affacciano la Chiesa di San Leo, con il suo campanile normanno, e il Palazzo Comunale. Qui, il tempo sembra essersi fermato e non è raro vedere, come un tempo, i bambini giocare in libertà, gli anziani ritrovarsi per conversare animatamente e – naturalmente – il profumo dei piatti tipici invadere l’aria.
Tuttavia, non sfugge certamente agli occhi e alle orecchie dei visitatori come la vera anima di Bova sia il grecanico: ascoltare gli anziani del luogo parlare questa lingua antica, con le sue sonorità evocative e il suo ritmo cadenzato, è un’esperienza immersiva davvero unica, un viaggio nel tempo che riporta indietro di secoli, quando la Calabria era terra di Magna Grecia. Oltre alla lingua, il borgo custodisce gelosamente le sue tradizioni. I costumi tipici, i canti popolari, le danze e i riti religiosi sono ancora vivi e vengono tramandati di generazione in generazione.
Cosa vedere a Bova
Per immergersi completamente nella cultura grecanica, diverse sono le possibilità a disposizione degli interessati. Si possono frequentare corsi di lingua, partecipare a laboratori artigianali, assistere a spettacoli folcloristici o degustare i piatti tipici della cucina locale.
Un’esperienza imperdibile è ad esempio quella della visita al Museo Civico “Gerhard Rohlfs”, dedicato al celebre studioso tedesco che per primo si dedicò allo studio del grecanico. Il museo ospita una ricca collezione di reperti archeologici, abiti tradizionali, strumenti musicali e documenti storici che raccontano la storia millenaria del borgo.
Tuttavia, forse la bellezza maggiore di cui si potrà godere a Bova è l’esperienza di passeggiare per i vicoli del borgo e ammirare le tipiche case in pietra. Non sarà poi difficile individuare alcuni dei monumenti più celebri come la Chiesa di San Leo e il Palazzo Comunale, o degustare i piatti tipici della cucina locale, fare un’escursione nei dintorni del borgo e ammirare i panorami montani.
Ricordiamo con questa occasione che il periodo migliore per visitare Bova è sicuramente l’estate, quando il borgo si anima di eventi e manifestazioni, e che per immergersi completamente nella cultura grecanica, è anche possibile alloggiare in una casa famiglia o in un agriturismo.
La lingua grecanica, le origini e la storia fino a noi
Protagonista indiscussa di tutto il territorio, la lingua grecanica, o greco-calabra, è un affascinante idioma minoritario ancora vivo in alcune zone della Calabria meridionale, come a Bova. Le sue origini affondano nella storia millenaria della Magna Grecia, quando le colonie greche fiorirono lungo le coste dell’Italia meridionale.
In particolare, ad oggi esistono due teorie principali sulle origini del grecanico. La prima è la teoria magnogreca, secondo cui vi sarebbe una discendenza diretta della lingua grecanica dal greco antico parlato dai coloni greci a partire dall’VIII secolo a.C. La lingua si sarebbe poi conservata in alcune zone isolate, resistendo alla latinizzazione e alle successive dominazioni. La seconda è invece la teoria bizantina, secondo cui il grecanico sarebbe il risultato di migrazioni di popolazioni ellenofone dall’Impero bizantino tra il IX e il XII secolo. In questo caso, la lingua sarebbe più recente e non discenderebbe direttamente dal greco antico.
Ad ogni modo, indipendentemente dalle sue origini, quel che emerge in modo evidente è che il grecanico ha avuto un ruolo importante nella cultura e nell’identità delle comunità calabresi che lo parlano. Nel corso dei secoli, la lingua ha subito influenze dal latino, dall’italiano e da altri dialetti locali, sviluppando caratteristiche distintive che la rendono un idioma unico.
Ad oggi, il grecanico è parlato da circa 30.000 persone in 9 comuni della Calabria meridionale, tra cui Bova. La lingua è riconosciuta come minoranza linguistica storica dallo Stato italiano e gode di tutela e promozione.
Purtroppo, nonostante tutti gli sforzi per la sua salvaguardia, il grecanico è ancora una lingua a rischio di estinzione. Le sfide principali sono legate al declino demografico, all’emigrazione e alla concorrenza dell’italiano. Tuttavia, la speranza per il futuro del grecanico è viva. Diverse iniziative sono in atto per promuovere la lingua tra le nuove generazioni, come l’insegnamento nelle scuole, la pubblicazione di libri e materiale didattico, e l’organizzazione di eventi culturali.
Preservare il grecanico significa non solo proteggere un patrimonio linguistico prezioso, ma anche mantenere viva la cultura e l’identità delle comunità che lo custodiscono. Ecco perché un viaggio a Bova, alla scoperta di questa lingua e del territorio in cui parla ancora, è un’esperienza culturalmente unica, pronta ad arricchire di fascino e di emozioni tutte le persone che avranno il desiderio di recarsi qui e di alimentare con curiosità la propria voglia di approfondire la conoscenza della lingua grecanica.
da Redazione | Apr 9, 2024 | Borghi italiani, Italia Natura
Scopri il fascino senza tempo di Scheggino, un borgo umbro dove storia, natura e tradizioni si fondono in un’esperienza unica.
Nel cuore pulsante dell’Umbria, avvolto dalle verdi valli della Valnerina, sorge Scheggino, un borgo che sembra sospeso nel tempo. Questo piccolo gioiello, con le sue stradine acciottolate e le antiche dimore, racconta storie di epoche lontane, invitandoti a scoprire i suoi segreti. Scheggino è un invito a rallentare, a respirare la tranquillità di un luogo dove la natura regna sovrana, e la storia si intreccia con la vita quotidiana.
Tra mura e misteri: la storia viva di Scheggino
Scheggino, incastonato nella Valnerina, è un borgo che racchiude secoli di storia. La sua cinta muraria, risalente al XIII secolo, testimonia un passato di lotte e difesa. Entrando dalla Porta Valcasana, ti trovi nel cuore medievale del borgo, dove il tempo sembra essersi fermato.
Le vie del borgo si snodano tra palazzi storici e botteghe artigianali, offrendo uno spaccato di vita autentica. Il Palazzo Profili e il Palazzo Graziani sono esempi di eleganza e storia, con le loro facciate imponenti che si ergono tra le strette viuzze. Qui, ogni pietra, ogni balcone fiorito, parla delle generazioni che hanno abitato questi luoghi. Scheggino è un invito a scoprire la bellezza della semplicità, dove la storia si intreccia con la quotidianità. Un viaggio in questo borgo non è solo un’escursione, ma un tuffo nel passato, un’esperienza che arricchisce l’anima.
Immergiti nella natura
La Vallata del Fiume Nera è un paradiso naturale che circonda Scheggino. Qui, le acque cristalline del fiume creano scenari da sogno. Attraversando ponti e passerelle, ti trovi immerso in un paesaggio dove montagne e boschi fitti si riflettono nelle acque serene.
Il Parco di Valcasana, poco distante dal centro, offre un rifugio di pace e bellezza. Qui, sorgenti d’acqua cristallina e antichi allevamenti di trote si nascondono tra una vegetazione rigogliosa.
Le fonti della Fiumarella sono un tesoro nascosto, dove l’acqua sgorga pura da millenni. Questo angolo di Scheggino invita a esplorare, a respirare profondamente, a riconnettersi con la natura. Passeggiare in questi luoghi è un’esperienza rigenerante, un modo per riscoprire la bellezza selvaggia che solo la Valnerina sa offrire.
Adrenalina e natura: avventure uniche
Scheggino è il punto di partenza ideale per chi cerca avventura e emozioni nella natura incontaminata della Valnerina. Il Greenway del Nera offre un percorso cicloturistico unico, che si snoda attraverso antichi borghi medievali e paesaggi mozzafiato lungo il fiume Nera. Questa pista ciclabile è perfetta per esplorare la zona in bicicletta, con tappe adatte a tutti i livelli di preparazione.
L’Umbria Activity Park, il più grande parco avventura del centro Italia, promette divertimento per tutta la famiglia. Con percorsi acrobatici tra gli alberi, ponti tibetani, e carrucole, l’adrenalina è assicurata. Qui, puoi anche cimentarti nel tiro con l’arco o sfidare gli amici a minigolf.
Scheggino diventa così il luogo dove avventura, divertimento e natura si incontrano, offrendo esperienze indimenticabili a contatto con l’ambiente. Un’avventura a Scheggino è un ricordo che rimarrà impresso nel cuore, un’esperienza che rinnova e ispira.
Scheggino non è solo un luogo da visitare, ma un’esperienza da vivere. Qui, la storia, la natura e l’avventura si fondono in un’armonia perfetta, offrendo momenti indimenticabili. Lasciati incantare da questo borgo, dove ogni angolo nasconde una storia, ogni panorama ispira tranquillità, e ogni avventura ti avvicina alla natura. Scheggino ti aspetta per regalarti emozioni uniche, in un viaggio che rimarrà impresso nel cuore.
da Redazione | Mar 27, 2024 | Borghi italiani
Esplora la magia di Sermoneta, un borgo medievale che fiorisce in primavera, a pochi km da Roma.
Nel cuore del Lazio, esiste un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. Immerso in una natura rigogliosa e avvolto da un’atmosfera medievale, Sermoneta si rivela come una destinazione da favola, perfetta per chi cerca un’esperienza unica. Preparati a viaggiare indietro nel tempo, tra antiche mura, palazzi nobiliari e una natura che esplode in mille colori.
Un tuffo nella storia di Sermoneta
Sermoneta, un borgo medievale a due passi da Roma, ti aspetta per svelarti i suoi segreti più nascosti. Fondato nel XIII secolo dalla potente famiglia Caetani, questo luogo ha attraversato secoli di storia, diventando un centro di cultura e arte rinomato. Il cuore del borgo è il Castello Caetani, una fortezza che domina la valle con le sue imponenti mura e torri. Le sue sale, un tempo scenario di eventi storici e culturali, oggi raccontano storie di un passato glorioso. Passeggiando tra le strette vie lastricate, ti imbatterai in palazzi nobiliari e chiese secolari, testimoni dell’antico splendore di Sermoneta.
Ogni angolo di questo borgo respira storia, dalla Loggia dei Mercanti, fulcro della vita economica medievale, alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie, gioiello dell’architettura rinascimentale. Sermoneta non è solo un luogo da visitare, ma un’esperienza da vivere, un viaggio indietro nel tempo che ti lascerà senza parole. Scopri la bellezza senza tempo di Sermoneta, dove la storia si intreccia con la leggenda, e il medioevo si svela in tutta la sua magnificenza.
Il Giardino di Ninfa: un paradiso terrestre
Il Giardino di Ninfa è un capitolo a parte nella storia di Sermoneta. Questo giardino storico è famoso in tutto il mondo per la sua incredibile biodiversità e la sua atmosfera da fiaba. Con oltre 2000 specie di piante, tra cui piante esotiche e specie rare, il Giardino di Ninfa offre un’esperienza unica, in cui la natura si esprime in tutta la sua splendida varietà
Camminando tra i suoi sentieri, ti troverai immerso in un paesaggio dove l’acqua dei ruscelli serpeggia tra le rovine di un’antica città medievale, creando scenari di indescrivibile bellezza. Il canto degli uccelli, il fruscio delle foglie e il suono dell’acqua che scorre accompagnano il visitatore in un viaggio sensoriale senza eguali.
Il Giardino di Ninfa è un luogo dove il tempo sembra fermarsi, offrendo un rifugio di pace e bellezza lontano dal caos della vita moderna. Visitarlo significa entrare in contatto con un mondo perduto, dove la natura e la storia si fondono in un’armonia perfetta.
Le meraviglie architettoniche di Sermoneta
Sermoneta offre scorci e monumenti di rara bellezza, testimoni di un passato ricco e vivace. Questo borgo medievale custodisce al suo interno veri e propri tesori artistici e architettonici:
- Loggia dei Mercanti: un edificio emblematico del XIV secolo, simbolo della prosperità economica di Sermoneta. Qui, mercanti e commercianti si incontravano, scambiando merci provenienti da tutta Europa. Le sue colonne e archi raccontano storie di commerci e di vita quotidiana medievale.
- Chiesa di Santa Maria delle Grazie: costruita nel XV secolo, rappresenta un esempio sublime di architettura rinascimentale. La sua facciata in pietra nasconde al suo interno opere d’arte di inestimabile valore, che adornano navate e altari, invitando alla contemplazione e al raccoglimento spirituale.
Questi luoghi non sono solo attrazioni turistiche, ma frammenti vivi di storia, che permettono di immergersi completamente nell’atmosfera unica che solo un borgo medievale come Sermoneta può offrire. La visita a questi siti non è semplicemente un tour, ma un viaggio attraverso il tempo, dove ogni pietra, ogni affresco, narra la ricchezza culturale di questo luogo incantato.
Sermoneta non è solo un borgo da visitare, ma un’esperienza da vivere. Ogni angolo, ogni pietra, racconta una storia, offrendo ai visitatori un viaggio indimenticabile nel tempo e nella bellezza. Non perdere l’occasione di scoprire questo gioiello nascosto a due passi da Roma.
da Redazione | Feb 27, 2024 | Borghi italiani
L’Abruzzo, terra di paesaggi incantevoli e di antiche tradizioni, è disseminato di borghi che sembrano sospesi nel tempo. Tra questi, Civitella Alfedena si distingue come una perla rara, incastonata nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Questo borgo offre un tuffo nella storia, nella natura e nelle tradizioni autentiche di una regione ricca di cultura.
STORIA DEL BORGO DI CIVITELLA ALFEDENA
La regione dell’Alto Sangro è testimone di una storia umana nata fin dal Paleolitico superiore, evidenziata dai reperti scoperti nella grotta Achille Graziani. Queste terre videro i loro primi insediamenti grazie a gruppi di cacciatori nomadi, attratti dalle abbondanti risorse naturali come la selce e la fauna selvatica. La vita sedentaria prese piede successivamente, come dimostrano vari siti funerari datati a partire dal primo millennio a.C., segno di comunità dedite all’agricoltura e all’allevamento.
La romanizzazione dell’area, seguita alle guerre sannitiche, segnò l’avvio di una fiorente attività pastorale di transumanza, che collegava queste montagne alla Puglia settentrionale, lasciando un’impronta indelebile sul territorio e sulle sue tradizioni.
UN BORGO DI STORIA E TRADIZIONE
Il Borgo di Civitella Alfedena nacque in un periodo di grandi cambiamenti, parallelamente all’abbandono di Rocca Intramonti, un centro storico situato ai piedi della Camosciara, che vide la propria comunità trasferirsi tra la fine del XIV secolo e l’inizio del XV secolo.
Il rilancio dell’allevamento ovino, incentivato da Alfonso I di Napoli nel XV secolo attraverso la Regia dogana della mena delle pecore di Puglia, fu il motore economico di questo periodo, rianimando le antiche vie della transumanza.
DAI SECOLI BUI ALL’ALBA DEL TURISMO
Civitella Alfedena, fino al 1853, fece parte del comune di Villetta Barrea e, per un periodo, la crisi dell’allevamento transumante e l’aumento della popolazione spinsero molti dei suoi abitanti a cercare un futuro migliore oltreoceano, soprattutto tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il fronte della linea Gustav si posizionò a soli 9 km da Civitella Alfedena, lasciando il borgo in una condizione di estrema povertà al termine del conflitto. La crisi economica che seguì portò a una nuova ondata di emigrazione.
IL BORGO OGGI
Nell’epoca contemporanea, Civitella Alfedena ha saputo reinventarsi come meta turistica di primo piano all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, istituito nel 1921. La bellezza naturale dell’area, la ricchezza della flora e della fauna, insieme al fascino di un borgo che ha saputo conservare la propria identità storica e culturale, attirano visitatori da ogni parte, rendendo il turismo la principale risorsa per la comunità.
COSA VISITARE A CIVITELLA ALFEDENA
- Il Museo Aperto dell’Appennino e del Lupo: un’esplorazione interattiva della fauna appenninica, con un focus speciale sul lupo, simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
- Il Centro Storico: caratterizzato da viuzze acciottolate e antiche case in pietra, il cuore antico di Civitella Alfedena racconta storie di tempi passati.
- La Chiesa di San Pietro e Paolo: questo edificio sacro, risalente al XII secolo, custodisce opere d’arte di inestimabile valore e affreschi che narrano la devozione religiosa del borgo.
COSA VEDERE NEI DINTORNI DI CIVITELLA ALFEDENA
- Il Lago di Barrea: Un incantevole specchio d’acqua dove la natura si esprime in tutta la sua bellezza, ideale per passeggiate rilassanti e pic-nic in famiglia.
- Il Camosciara: Una delle aree più suggestive del Parco Nazionale, dove è possibile avvistare la fauna selvatica in un ambiente naturale protetto.
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COME ARRIVARE IN AUTO PARTENDO DA PESCARA
Per raggiungere Civitella Alfedena da Pescara, prendere l’autostrada A25 in direzione di Roma, uscire a Pratola Peligna-Sulmona e seguire le indicazioni per la SR83 passando per Roccaraso fino a Civitella Alfedena. Il viaggio dura circa 2 ore e mezza, attraversando alcuni dei paesaggi più suggestivi dell’Abruzzo.
VISITARE IL PAESE IN FAMIGLIA CON BAMBINI
Civitella Alfedena è una destinazione perfetta per le famiglie, grazie alle sue numerose attività all’aperto adatte ai bambini:
- Trekking sui Sentieri del Parco: Scoprite insieme i sentieri didattici del Parco, perfetti per avventure sicure nella natura.
- Osservazione della Fauna: l’area offre punti di osservazione ideali per scoprire gli animali del Parco, come il lupo appenninico, in un contesto sicuro e educativo.
- Attività Didattiche: durante l’estate, il Parco organizza laboratori e attività didattiche per insegnare ai più piccoli l’importanza della conservazione ambientale.
Questo borgo rappresenta una tappa imperdibile per chi desidera scoprire l’essenza più autentica dell’Abruzzo, un luogo dove storia, natura e cultura si fondono in un’esperienza indimenticabile per visitatori di tutte le età.
da Redazione | Feb 25, 2024 | Borghi italiani
Vi portiamo oggi in uno dei gioielli più importanti del nostro Paese: i turisti amano venire qui e non se ne pentono mai.
Il canale Youtube Tourist Channel ha parlato in un video agli utenti del web di un paese in Liguria che dovete assolutamente visitare. È una meta molto conosciuta anche dai turisti stranieri, parliamo di Rocchetta Nervina.
VISITIAMO QUESTO BORGO IN LIGURIA
La Liguria è una regione davvero piena di tesori. Oggi vi portiamo in un paese che si trova in provincia di Imperia e che conterebbe soltanto 291 abitanti! Lo troviamo a circa 240 metri di altitudine, proprio nella Valle del Barbaira, che è un fiume affluente del Nervia. La sua parte superiore è caratterizzata dalla presenza del Monte Abellio, ma poi troviamo anche il Monte Terca e il Monte Morgi. Quindi sorge tra i monti, il che lo rende un paesino davvero suggestivo da visitare. È immerso nella natura, quindi stupirà sicuramente a chi ama l’aria aperta.
Ci troviamo in particolare a Rocchetta Nervina. Ma come mai questo luogo davvero incantevole si chiama Rocchetta? Beh perché rocchetta significa piccola roccia e quindi il riferimento sarebbe all’esistenza della piccola fortezza o piccola cittadella. Nervina, invece, è l’aggettivo che si riferisce alla Valle del Nervia. Si tratta di un antico borgo fortificato che in passato era conosciuto con il nome di Castrum Barbairre. In seguito venne distrutto dal marchese di Dolceacqua.
BENVENUTI A ROCCHETTA NERVINA
La prima volta nella quale si è parlato di Rocchetta Nervina, in base ai documenti pervenuti oggi, sarebbe stata il 1186. Un manoscritto medievale, infatti, riporta il nome di questo paesino in occasione di una ribellione organizzata dai cittadini che si sarebbero espressi negativamente nei confronti di Enrichetto dei Conti di Ventimiglia. Il signore venne messo alla fuga e fu così che si rifugiò nel suo castello.
Nel 1342 passò sotto la signoria dei Doria, nel marchesato di Dolceacqua. Tra il 1348 e il 1378, la cittadina visse un periodo difficile e tumultuoso dovuto alle varie rappresaglie, per via dei conflitti tra il Ducato di Savoia, i Doria e gli abitanti di Rocchetta. Nel 1360 si documentò una delle peggiori devastazioni compiute dal tiranno di Dolceacqua. Successivamente, la città fu messa sotto ai Savoia e poi di nuovo ai Doria. Nel 1723 entrò a far parte della contea di Nizza e poi nel 1729 della provincia di Sospello. Si tratta di un luogo davvero ricco di storia e di cultura, popolato da pochissime persone e forse starebbe proprio in questo la vera magia. Vi consigliamo assolutamente di visitarlo se avete a disposizione almeno un fine settimana libero, siamo certi che non vi pentirete di scoprire il gioiellino di Rocchetta Nervina, nel cuore della Liguria.
da Redazione | Feb 20, 2024 | Borghi italiani
Il Lazio, terra di ricchezze culturali e paesaggi suggestivi, ospita quattro borghi che meritano di entrare nella vostra lista di mete imperdibili. Con stradine medievali e panorami pittoreschi, esploriamo insieme questi luoghi che vi immergeranno in un’atmosfera unica e autentica.
Quattro Borghi imperdibili nel Lazio
Vitorchiano: Il borgo sospeso della Tuscia
Immerso nel cuore della suggestiva Tuscia, Vitorchiano cattura l’attenzione con la sua integrità architettonica e paesaggistica. Situato a breve distanza da Viterbo, questo affascinante borgo storico nel Lazio si distingue per le sue abitazioni che, come per magia, sembrano abbracciare lo sperone di roccia vulcanica su cui sorgono, meritandosi il titolo di “Borgo Sospeso”. Celebrato come uno dei borghi più affascinanti d’Italia, Vitorchiano ha saputo preservare nel tempo il suo centro storico, un vero scrigno di autenticità e bellezza. Il borgo vanta diverse attrazioni, tra cui la Statua di Marzio, eretta in Piazza Umberto I. Quest’opera, realizzata in peperino nel 1979 dallo scultore Luigi Fondi, commemora l’eroico gesto di Marzio, un pastore vitorchianese che avvertì Roma di un attacco etrusco. Altre tappe imperdibili includono la suggestiva Porta Romana e la cinta muraria, autentici specchi del passato medievale di Vitorchiano. Perdersi tra le strade del centro storico, come Via Arringa e Via Arriosto, permette di scoprire angoli suggestivi e dettagli curati che raccontano la storia millenaria di questo affascinante borgo.
Celleno: il borgo fantasma
Celleno, posizionato tra i Laghi di Bolsena e Alviano, è un antico borgo diventato uno dei borghi fantasma più suggestivi d’Italia. Con radici che risalgono alla civiltà etrusca, Celleno ha vissuto un destino avverso, colpito da epidemie, frane e terremoti che hanno portato alla sua abbandono. L’esplorazione di Celleno inizia dall’Antico Borgo, situato su uno sperone di tufo che si affaccia sulla valle. Qui, è possibile esplorare il Castello Orsini, circondato da un fossato, e ammirare la Chiesa di San Carlo. Il borgo offre anche panorami mozzafiato sulla Valle dei Calanchi. Eventi come il presepe vivente durante il periodo natalizio e la Sagra della Ciliegia a giugno rendono la visita di Celleno ancora più affascinante.
Calcata: Il borgo degli artisti
Calcata, un bellissimo borgo medievale nella provincia di Viterbo, è la meta ideale per chi cerca una fuga artistica e storica. Abitato principalmente da artisti e comunità hippie, Calcata è circondata dal verde del Parco Valle del Treja. Il borgo offre un’esperienza unica, con le sue strade pittoresche, botteghe artigiane e studi d’artisti. Se vi trovate qui dovete assolutamente fare una tappa alla sala da tè della signora Gemma, dove è possibile scegliere tra 500 teiere e 101 tipi di tè, godendo di una vista panoramica dalla terrazza.
Ronciglione: il “Borgo dei Borghi”
Ronciglione, vincitore del titolo “Borgo dei Borghi” nella trasmissione Kilimangiaro di Rai 3, è un piccolo borgo medievale nella provincia di Viterbo. Attraversare il Borgo di Sotto con i suoi vicoli deliziosi e visitare la Casa Museo della Venerabile Mariangela Virgili sono solo alcune delle attività imperdibili. Il quartiere medievale di Ronciglione è un viaggio nel tempo, con la Chiesa di Santa Maria della Provvidenza, la Fontana degli Unicorni, e il Duomo che raccontano la storia del borgo. Via Roma e i palazzi rinascimentali mostrano l’impronta dei Farnese, trasformando Ronciglione in un centro industriale nel XVII secolo. E non possiamo dimenticare che Ronciglione è la terra dove è nato e cresciuto Marco Mengoni. Lungo le vie acciottolate del borgo, i testi delle sue emozionanti canzoni si fondono armoniosamente con l’atmosfera, regalando un’esperienza unica che coniuga il patrimonio storico con l’espressione artistica contemporanea.
Questi quattro Borghi nel Lazio rappresentano alcune tra le più belle perle architettoniche di questa magnifica Regione.