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Trekking nei dieci sentieri più belli d’Italia

Trekking nei dieci sentieri più belli d’Italia

Per chi ama passeggiare per sentieri avere qualche dritta a volte diventa fondamentale, perché se è vero che l’importante è stare all’aria aperta è altrettanto importante affrontare percorsi che possano regalarti emozioni e suggestioni visive. Il nostro Paese è davvero ricco di passeggiate immerse nella natura e farne una classifica è difficile e anche molto soggettivo e se ne trovano davvero tante.

Tra queste abbiamo preso quella stilata dalla piattaforma AllTrails, molto seguita e apprezzata, e ne è emersa una graduatoria davvero interessante. Questi sono così i dieci sentieri più belli d’Italia per fare trekking che ti consigliamo di non trascurare.

Ecco dove sono i dieci sentieri più belli d’Italia per fare trekking

A stilare questa particolare classifica è stata la piattaforma AllTrails un vero e proprio mondo digitale per gli amanti del trekking e delle escursioni. Qui si trovano mappe, indicazioni, foto e recensioni. E proprio in base alle recensioni che sono state espresse dalle utenti facenti parte della sua community è stata stilata la classifica con i dieci sentieri più belli d’Italia per fare trekking.

Il primo posto se lo aggiudica il Trentino Alto Adige con il percorso Col Raiser – Seceda – Forcella Pana – Rifugio Firenze. Si tratta di un sentiero ad anello di 9 chilometri e 800 metri che si percorre in circa 3 ore e mezza per arrivare a un’altezza massima di 2.519 metri. La pendenza soprattutto nella prima parte è notevole e chi non se la sentisse di affrontarla può utilizzare la seggiovia Fermeda

Sul secondo gradino del podio si piazzano ancora le Dolomiti del Trentino con il percorso Adolf – Munkel – Weg. Anche qui sarai davanti a un anello ma decisamente più lungo (12 chilometri e 400 metri) da percorrere in circa 4 ore e 15 minuti. Ti inoltrerai tra boschi e fiumi per un panorama davvero suggestivo. Al terzo posto, invece, c’è il Veneto con i Laghi dei Piani sulle Tre Cime di Lavaredo. È un piccolo prolungamento da un altro percorso che ti permetterà di raggiungere questi meravigliosi laghi. Di inverno potrai fare passeggiate con le ciaspole.

Questi sono gli altri sentieri più belli d’Italia per fare trekking in classifica

Tra i sentieri più belli d’Italia per fare trekking, appena sotto il podio si piazza un’altra escursione sulle Dolomiti: il giro del gruppo del Sassolungo via Passo Sella, un lungo anello di oltre 16 chilometri. Qui ci sono anche rifugi che permettono di pernottare. Al quinto posto troviamo ancora le Tre Cime di Lavaredo con il lago Misurina, un anello di 10 chilometri non molto difficile, ma incantevole.

Per il sesto posto dovrai andare all’altro capo dell’Italia, precisamente in Sicilia con il sentiero panoramico della Grotta Serracozzo, formatasi dall’eruzione dell’Etna nel 1971. È un sentiero ad anello di 5 chilometri e mezzi che ti farà ammirare non solo la valle, ma anche la costa siciliana. Al settimo posto ci sono, invece, i 2 chilometri del sentiero Giro Cinque Torri, vicino a Cortina per ammirare luoghi storici della Prima Guerra Mondiale.

L’ottavo posto ti farà tornare di nuovo al sud, al Sentiero degli Dei che inizia a Nocelle e termina dopo 11 chilometri a Bomerano. È un percorso turistico con splendide viste sulla costa amalfitana. Il nono posto è in Valle d’Aosta ed è il tour del Monte Bianco formato da 12 tappe. Infine, al decimo posto c’è la Liguria con il Sentiero Azzurro che attraversa le Cinque Terre e che tu regalerà paesaggi incantevoli sia sul versante marittimo che su quello dell’entroterra.

Gallicianò: il paese calabro dove si parla greco

Gallicianò: il paese calabro dove si parla greco

In Calabria c’è ancora un paese dove si parla greco dopo 3000 anni, ed è il luogo perfetto per respirare la storia in ogni sua forma

Se in un italianissimo borgo si parla ancora una lingua ellenica questi non può che essere definito l’Acropoli della Calabria: stiamo parlando di Gallicianò, una realtà di appena 60 abitanti in cui ancora resiste l’affascinante lingua degli antichi greci.

Itinerario

Un giretto di oltre 250 km, per scoprire un luogo che ha decisamente del magico: un anello di quelli che tanto ci piacciono dove i chilometri sono tanti, le curve ancora di più e i panorami vi resteranno letteralmente scolpiti nel cuore. Partenza da Villa San Giovanni, porta d’ingresso della Calabria per chi viene da sud, ma voi potrete gestirvelo come meglio credete. Si punta a sud con l’aiuto della SS 18 Tirrena inferiore che, dopo qualche chilometro, diventa la SS 1o6 Jonica. Sarete costantemente in affaccio sul mare ma occhio al bivio a Condofuri Marina; qui, difatti, dovrete girare a sinistra e salire decisi fino a Gallicianò. Terminata la visita nell’Acropoli di Calabria, torneremo sulla SS106 per attraversare altri paesaggi e altre meraviglie.

A San Nicola approfittate della SP 2 dir, che svolta decisa dentro l’Aspromonte, per visitare un po’ del misterioso entroterra calabrese; nomi evocativi come PlatìDelianuova e Cirello si alterneranno prima di tornare a vedere nuovamente il mare nei pressi di Palmi. Godetevi quindi l’ultimo tratto di costa tirrenica prima di tornare al punto di partenza.

Gallicianò, l’Acropoli di Calabria, dove ancora resiste l’antica lingua di Zeus

Che il sud Italia e, in particolare, la Calabria in antichità facessero parte della Magna Grecia, ovverosia il complesso di colonie elleniche nella nostra Penisola, è storia più che nota; tutti, infatti, ricordiamo l’assedio di Siracusa del 212 a.C. e altre vicende che abbiamo studiato a scuola. E quindi, diretta conseguenza è che al tempo in tutta questa zona si parlava il greco. Tuttavia, di contro ben pochi sanno che esistono ancora piccole sacche di resistenza di questa antica lingua; ovviamente, com’è normale che sia, non si tratta più del greco degli antichi coloni giacché le fusioni con le lingue locali sono state tante, più o meno incisive. Tuttavia, a Gallicianò si parla ancora una lingua che assomiglia molto di più alla lingua degli abitanti del Peloponneso piuttosto che alla nostra.

 

 

Borgo Parrini: Il più piccolo e coloratissimo borgo d’Italia

Borgo Parrini: Il più piccolo e coloratissimo borgo d’Italia

Soprannominato la Piccola Barcellona, un tributo a Gaudì con tutte quelle opere, devi assolutamente visitarlo

E’ il borgo più piccolo d’Italia, probabilmente potrebbe anche essere eletto come il più piccolo del mondo. Ed è bellissimo, un tripudio di colori, un tributo a un grande dell’arte moderna, fuori dalle rotte turistiche di massa (forse per fortuna).

Devi visitarlo, ne resterai incantato. Siamo in Sicilia, nel Comune di Partinico, a pochi chilometri da Palermo. Un lembo di terra che ha molto da offrire a turisti, visitatori, viaggiatori e avventurieri che capitano da queste parti e che forse “inciampano” nel borgo più piccolo d’Italia senza saperlo e scatta il fatidico colpo di fulmine. Non potrebbe essere diversamente.

Il borgo più piccolo d’Italia ha solo 20 abitanti

Borgo Parrini, ecco il nome del borgo più piccolo d’Italia. Una frazione di Partinico con 20 abitanti ma una storia lunga diversi secoli. Fondato nel Cinquecento dai Gesuiti, rimase un piccolo villaggio animato dai ritmi della terra, la cui vita si muoveva attorno alla chiesetta di Maria Santissima del Rosario.

Quasi dimenticato per vari decenni dopo l’abbandono dei religiosi, se oggi Borgo Parrini è una piccola meraviglia è merito di un imprenditore locale, appassionato d’arte, che decise di trasformarla in un tesoro prezioso. Questa trasformazione avvenne sul calare dello scorso secolo: le vecchie case ripresero vita e colore, le vie si riempirono di maioliche, ceramiche e prodotti di terracotta.

Il borgo più piccolo d’Italia è un tributo a Gaudì e qui si respirano le influenze culturali e artistiche della tradizione portoghese e araba, mischiate con quella greca e locale. Oggi Borgo Parrini viene soprannominato “la Piccola Barcellona” o la “Barcellona Palermitana” e i turisti se ne innamorano.

Cosa vedere a Borgo Parrini e nei dintorni

La chiesette eretta dai Gesuiti è una tappa obbligata della visita al borgo più piccolo d’Italia che nonostante i suoi 20 abitanti si anima quotidianamente di turisti e curiosi. Il consiglio: perdersi nei suoi quattro vicoli per fare il pieno di colori e di fotografie da condividere sui social, ammirando le frasi scritte sui muri delle case, i murales e le maioliche. Come in una galleria d’arte, ma a cielo aperto.

Palermo dista mezz’ora di auto, l’aeroporto di Punta Raisi anche meno. Alcune delle spiagge più belle della Sicilia sono a un passo, la Riserva dello Zingaro e San Vito lo Capo sono un richiamo continuo.

Castel del Monte, lo splendido borgo di montagna in Abruzzo.

Castel del Monte, lo splendido borgo di montagna in Abruzzo.

 Questo incantevole borgo di montagna si trova nel cuore della regione “forte e cortese”

Castel del Monte lo splendido borgo di montagna in Abruzzo è una piccola località montana che conta meno di 500 abitanti. Tuttavia è una delle mete predilette dai motociclisti in quanto la strada per arrivarci è piena di tornanti e di curve ad alto impatto visivo. Di conseguenza, se anche voi praticate il moto turismo, ecco una serie d’informazioni utili su Castel del Monte in Abruzzo.

Castel del Monte in moto. L’itinerario e il percorso

L’itinerario che porta fino a Castel del Monte in Abruzzo è considerato uno dei più belli di tutta Italia. Circondati dalle numerose curve del Gran Sasso, il panorama presenta in tutta la bellezza l’appennino abruzzese.

Come punto di partenza si prende L’Aquila: da qui si percorre per circa 20 km a sud est la SS17 che giunge a Barisciano. Questo è un piccolo paesino da cui si può procedere per la destinazione di Castel del Monte. Infatti si procede per un km fino a quando non si incontra lo svincolo indicante la SP Barisciano per Castel del Monte.

Man mano che la moto procede, si sente che la strada inizia pian piano a salire in direzione di Santo Stefano di Sessanio. Le curve e i tornanti cominciano a farsi numerosi e il panorama è sempre più montano. Infatti, nelle vicinanze, si scorgerà un piccolo lago con diversi punti di ristoro per motociclisti e passanti. Proseguendo ancora, si vedrà ora la direzione che indica la destinazione prescelta.

La SP7 per Castel del Monte prosegue ancora per circa una decina di chilometri. Ecco quindi che si giunge a destinazione. Poco lontano, si scorge l’altopiano di Campo Imperatore da cui poi si prende per ritornare all’Aquila.

Castel del Monte, uno dei borghi più belli d’Italia

Considerato uno dei borghi più belli d’Italia, Castel del Monte è di particolare interesse poiché si sviluppa su un altura e presenta edifici storici a carattere medioevale.

Per tale motivo, una volta raggiunto il paese con la moto, si può iniziare l’esplorazione a piedi. Una passeggiata alla scoperta di edifici storici come chiese, musei, edifici con annesse torri medioevali e l’antica Necropoli. Andando nel dettaglio, i punti di particolare interesse turistico sono la Chiesa di San Marco Evangelista che presenta al suo interno statue in stile barocco e rinascimentali.

Per quanto riguarda invece le tappe imperdibili durante il vostro percorso, bisogna segnalare la macelleria Mucciante che sorge in mezzo al nulla. Davvero particolare e imperdibile, nel tempo è diventata un punto di ristoro dove moltissimi motociclisti sono soliti sostare. Infatti a tale proposito dovete sapere che ogni anno si svolgono diversi raduni motociclistici aventi durata di più giorni. Qui si può acquistare carne fresca per poi grigliarla alla brace presso i punti predisposti, godendosi il panorama circostante fatto completamente di natura.

Infine, è da tenere in considerazione che durante il periodo estivo, Castel del Monte e il territorio circostante è ricco di eventi e manifestazioni come, per citarne due, La Notte delle Streghe e la Rassegna degli Ovini, in cui ci sono assaggi gastronomici e rappresentazioni teatrali. Poco lontano a Castel del Monte, ecco che si scorge l’Altopiano di Campo Imperatore, altra tappa imperdibile nel percorso motociclistico.

Consigli utili per il motociclista

Il periodo migliore per visitare Castel del Monte è sicuramente l’estate perché è il momento dell’anno in cui il paese e i borghi circostanti si riempiono di attrazioni e manifestazioni uniche a carattere locale.  Oltre a ciò, il panorama che si scorge in moto dalla tarda primavera fino agli inizi d’autunno è davvero magnifico e lascia a bocca aperta. Non si consiglia di viaggiare in inverno perché si potrebbe trovare la neve e le strade potrebbero essere prudentemente chiuse.

Il clima non è eccessivamente caldo e permette di mettersi in moto anche in tarda serata senza dover forzatamente equipaggiarsi in maniera pesante. La giacca traforata sarebbe però da non indossare in quanto man mano che si sale le temperature tenderanno a scendere. Tuttavia, è bene tenere a mente alcuni altri consigli preziosi che possono facilitare il viaggio. Ad esempio non immaginatevi il percorso come se foste in una valle alpina perché in questo territorio domina il paesaggio appenninico con altipiani e colline.

Il terreno è solo ed esclusivamente asfaltato e quindi è possibile percorre l’itinerario con qualsiasi moto. Attenzione perché ci sono dei tratti che presentano buche, tratti irregolari ed imperfezioni. In particolare, la strada che porta a Santo Stefano di Sessanio da Barisciano non è in ottime condizioni quindi è bene guidare con prudenza.

Le curve e i tornanti sono tanti quindi è decisamente piacevole guidare con la moto per arrivare a Castel del Monte. Infine, è bene tenere sempre in mente che è necessario rispettare i limiti di velocità. Man mano che si sale, essendo in un paesaggio montano bisogna tenere un passo prudente, percorrendo i tornanti a non più di 40 km/h. Concludendo, se tenete in mente tutti questi consigli, il vostro itinerario fino a Castel del Monte permetterà di vivervi un’esperienza indimenticabile.

 

 

Santa Severina, conosciuta come la “nave di pietra” è uno dei borghi calabresi più belli d’Italia

Santa Severina, conosciuta come la “nave di pietra” è uno dei borghi calabresi più belli d’Italia

Santa Severina è un incantevole borgo incastonato nel verde del Parco della Sila, che affascina con la sua ricca storia e il suo fascino antico

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Adagiato tra i monti del Parco della Sila e il Mar Ionio, si erge Santa Severina, un pittoresco paesino in provincia di Crotone, inserito tra i Borghi più belli d’Italia. D’ascendenza bizantina, è conosciuto anche come “la nave di pietra” per via della sua singolare posizione sulla sommità di un colle, simile a un veliero arenato tra le scogliere. Un tesoro d’arte medievale che incanta con la sua ricca storia, le sue particolarità e i panorami mozzafiato. Non vi resta che seguirci in questo viaggio emozionante alla scoperta di uno dei borghi più pittoreschi della Calabria.

Il Castello di Santa Severina

Emblema inconfondibile di Santa Severina è senza dubbio il suo castello, costruito nel XI secolo durante la dominazione normanna e più volte restaurato nel corso dei secoli. Denominato anche Castello Carafa, sorge sull’acropoli dell’antica Siberene e conserva tuttora una cisterna di epoca e le torri merlate di origine sveva. Fu costruito durante la dominazione normanna, intorno al XI secolo, per volere del re Roberto il Guiscardo, che ne ordinò l’innalzamento sulle vestigia di una precedente fortificazione bizantina. Il castello presenta un mastio di forma quadrata e quattro torri cilindriche poste ai suoi angoli, con quattro bastioni sporgenti che affiancano le torri. Al suo interno si possono visitare il Museo archeologico, il Museo delle Armi e Armature, e il Museo degli Abiti Antichi. Inoltre, vengono periodicamente allestiti concerti e rassegne d’arte.

Cosa vedere a Santa Severina

La maniera perfetta per conoscere Santa Severina è passeggiare con calma tra i vicoli del borgo, lasciandosi avvolgere dalla sua storia secolare. Oltre al castello, protetto dalle sue imponenti mura, si possono ammirare diversi monumenti di grande valore storico e artistico. Tra i punti di maggior interesse spicca la Cattedrale di Sant’Anastasia, costruita nel XIII secolo, che si erge su Piazza Campo, un elegante salotto urbano impreziosito da muretti e strutture ondulate. All’interno della chiesa si conservano anche i resti del Battistero Bizantino, il più antico esempio di architettura bizantina in Calabria. All’interno sono conservati la fonte battesimale, un portale ogivale risalente all’epoca sveva e gli antichi affreschi del X-XII secolo, rendendola una delle tappe imperdibili di Santa Severina.
Infine, per chi desidera immergersi profondamente nella storia locale, suggeriamo una visita al Museo archeologico nel castello, al Museo Diocesano di Arte Sacra nel palazzo arcivescovile, e all’Archivio Storico Diocesano con la Biblioteca in Piazza Campo.

Le specialità gastronomiche di Santa Severina

Dopo aver esplorato le meraviglie di questo borgo, prendetevi un momento per assaporare le delizie della cucina calabrese, caratterizzata da sapori intensi e genuini. Una delle pietanze più amate è la pasta china, una pasta al forno farcita con polpettine, provola, uova sode e salame, gratinata fino a raggiungere una deliziosa crosta dorata. Tra le varie eccellenze gastronomiche spicca una straordinaria selezione di salumi tradizionali: soppressate, salami, salsicce e capocolli, prodotti ancora oggi con le antiche ricette e metodi artigianali, insieme a formaggi tipici come la provola e il pecorino, il tutto accompagnato da una ricca selezione di vini.