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Camigliatello Silano: tra natura e storia

Camigliatello Silano: tra natura e storia

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Scritto da: Redazione

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Uno dei posti più attrattivi della Sila, ogni anno accoglie migliaia di visitatori e villeggianti tra bellezze paesaggistiche e tante attività in mezzo alla natura.

La nascita di Camigliatello Silano come località turistica risale ai primi decenni del Novecento. Dopo l’avvio di alcune attività artigiane e l’apertura dello sportello postale, fu Michele Bianchi – politico calabrese, poi ministro del Regno d’Italia – a sostenere con forza la valorizzazione della zona. Fu tra i primi a intuire, infatti, il potenziale di questo territorio e dalle sue idee nacquero il rifugio per turisti e la ferrovia a scartamento ridotto tra Cosenza e San Giovanni in Fiore, ancora oggi uno dei simboli identitari dell’altopiano. Seguirono investimenti pubblici e privati che, insieme alla costruzione della statale 107, permisero lo sviluppo di Camigliatello come centro della montagna calabrese.

Il piccolo salotto di Via Roma

Da allora, è sempre stato il luogo più vivace dell’altopiano e uno dei posti più attrattivi della Sila. Frazione montana del Comune di Spezzano della Sila, a oltre 1200 metri di altitudine, accoglie ogni estate migliaia di visitatori e villeggianti. Via Roma, che è poi il suo corso principale, pieno di botteghe, locali e strutture ricettive, è il piccolo salotto di questo borgo montano.

Le bellezze naturali della Sila

Essere nel cuore del Parco Nazionale della Sila significa molto, ma ha valore anche il lavoro di tutela che l’amministrazione comunale svolge nelle aree di sua competenza. È così che si può attraversare un paesaggio protetto, di cui meravigliarsi passo dopo passo.  Al lago Cecita, che come vediamo si presta anche come location perfetta per i concerti, ci si arriva passando in mezzo ai verdi colossi naturali.  Qui, oltre a godere del più grande specchio d’acqua della Calabria circondato dai boschi, si può visitare la piccola chiesetta di San Lorenzo, proprio a bordo lago, uno dei luoghi più visitati di quest’area. Ogni anno, il 10 agosto, è meta di un pellegrinaggio notturno molto sentito. I fedeli partono dalla Parrocchia dei Santi Roberto e Biagio e, attraversando i sentieri montani, raggiungono il lago dove, all’alba, si celebra messa in un rito semplice e profondo, in mezzo alla luce e ai colori della natura che accendono il paesaggio.

Gli edifici storici

Lungo la strada che costeggia il lago, si trova il Centro Visita “Cupone”, gestito dall’Ente Parco Nazionale della Sila in collaborazione con il Reparto Carabinieri per la Biodiversità. Il centro ospita un museo naturalistico, un orto botanico e un’area faunistica in cui è possibile osservare cervi, caprioli, lupi e rapaci in semilibertà. Diversi percorsi didattici attraversano le foreste intorno, con pannelli informativi sulla flora e sulla fauna. Ci sono anche un arboreto e un tracciato sensoriale per il pubblico non vedente. Le vecchie fornaci per la produzione del carbone, oggi restaurate, restituiscono un pezzo di storia sulle attività tradizionali della montagna silana. E poi, ancora, sempre a pochissima distanza da Camigliatello, la Riserva dei Giganti della Sila e il Casino Mollobeni tutelati dal FAI. Il Casino, un antico edificio seicentesco appartenuto ai baroni Mollo di Cosenza, restaurato e restituito al pubblico solo poche settimane fa, si trova accanto al bosco ultracentenario dei meravigliosi pini larici. Fu centro di un villaggio rurale attivo fino al Novecento, legato alle attività agricole e forestali. La famiglia Mollo ha vissuto e difeso per decenni questo paesaggio, e oggi grazie a quella sensibilità, possiamo ancora goderne. La donazione al FAI rappresenta un gesto straordinario che rende oggi il Casino un luogo accessibile, pronto ad accogliere i visitatori con nuovi spazi e contenuti culturali.

Il Treno della Sila

La Riserva è anche meta dei viaggi organizzati da Ferrovie della Calabria con il Treno della Sila, che parte dalla storica stazione di Camigliatello. Da qui, una quasi centenaria locomotiva a vapore traina antiche carrozze di inizio Novecento, verso San Nicola-Silvana Mansio, la stazione più alta d’Italia a quota 1404 metri. Un treno per appassionati e per i turisti che possono viaggiare – è il caso di dire – nel tempo, e per tutti coloro che continuano a preferire la Sila in ogni stagione. Anche in autunno, ad esempio. Con il cambiare delle stagioni, Camigliatello ne accoglie i frutti per offrirli in manifestazioni dedicate come la Sagra del Fungo, che è una delle più note dell’intero Mezzogiorno. Giornate intere consacrate al prodotto più rappresentativo dei boschi silani, con degustazioni, mostre-mercato, laboratori, visite guidate ed eventi collaterali. Un appuntamento atteso, che ogni anno porta nella località montana oltre 100.000 presenze.

Una ricarica naturale

Le strutture ricettive sempre più numerose, l’eccellente rete gastronomica, un’infinità di attività outdoor, i servizi, la posizione strategica, rendono Camigliatello un punto di riferimento. Gli impianti di risalita di Monte Curcio, la Strada delle Vette, il Centro Visita di Cupone, i sentieri, i percorsi ciclabili e i parchi avventura sono facilmente raggiungibili. Chi cerca ambienti attrezzati trova qui una risposta immediata, e chi vuole solo rimettersi in connessione con la natura ha solo da scegliere tra boschi, laghi, riserve protette, aria pulita, spazi aperti. È una ricarica naturale, un’isola felice, in cui potersi rifugiare sempre.

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