Isole Tremiti: vacanze da sogno nell’arcipelago pugliese

Isole Tremiti: vacanze da sogno nell’arcipelago pugliese

Bellezza paesaggistica, mare caraibico e pillole di storie. L’arcipelago pugliese delle Isole Tremiti restano un paradiso autentico e selvaggio. Prima luogo del confino, poi ispirazione del cantautore Lucio Dalla, oggi attrazione per le vacanze estive. Vediamo dove si trova e come organizzare una vacanza da sogno, anche last minute.

Le Isole Tremiti, dove sono

Le Tremiti sono un paradiso naturalistico selvaggio che, pur trovandosi di fronte al Molise, rientra nella Provincia di Foggia e nel Parco Nazionale del Gargano. San Domino è l’isola più antropizzata, circondata da calette mozzafiato, ricca di boschi, sentieri e una fitta foresta di pini d’Aleppo. San Nicola, l’isola dei Pirati e dei Monaci, è la prima ad essere abitata. Le isole più selvagge sono Cretaccio e CapraiaPianosa è la quinta isola dell’arcipelago.

Come arrivarci

Per le Isole Tremiti ci sono collegamenti dai porti di Vieste, Peschici, Rodi Garganico, Manfredonia e Termoli. Pagando intorno ai 15 euro, con un viaggio tra un’ora e mezza e due ore, si può acquistare il biglietto per il traghetto. Da Foggia è disponibile anche l’idrovolante.

Cosa fare

Il primo giorno dopo essersi sistemati a San Domino, si può andare a rilassarsi alla Cala delle Arene che è l’unica spiaggia sabbiosa e comoda per chi arriva. Si possono trovare diversi ristoranti per mangiare il pesce, provando troccoli alle vongole, frittura di paranza e vino bianco pugliese.

Il secondo giorno si può iniziare presto con una mattinata in barca tra Grotta del Blue Marino, Grotta delle Viole, Cala Matano, Cala dello Spido e Cala dei Benedettini dove si può anche fare snorkeling. La sera si può amare il tramonto di Punta del Diavolo. Per cambiare alimentazione, si può optare per un panzerotto ripieno.

Per gli amanti del trekking, un’ottima scelta è la camminata nel bosco di pini d’Aleppo prendendo il sentiero che porta verso la Ripa dei Falconi dove si possono osservare anche in volo il falchi pellgrini. In questo caso conviene prepararsi un pranzo al sacco, così da non perdere troppo tempo nella sosta. Durante il pomeriggio ci si può rinfrescare con un bagno a Cala dello Zio Cesare o allo Scoglio dell’Elefante. Infine il borgo di San Domino merita una passeggiata. Piatto del giorno? Linguine all’astice o zuppa di mare.

 

Il quarto giorno si può lasciare San Domino per dirigersi con il traghettino a San Nicola. Si possono visitare l’abbazia di Santa Maria a Maria a Mare, Castello dei Badiali, Torrione Angioino. Nel pomeriggio si consiglia di esplorare le scogliere e fare un bagno a Cala del Porto, prima di rientrare a San Domino in serata. Una grigliata mista di mare in un’osteria rustica accontenta i vari palati.

Il quinto giorno può essere rivolto alla vostra scoperta delle Tremiti selvagge. Si parte la mattina con una visita a Capraia, tra cale deserte, la statua sommersa di Padre Pio e lo snorkeling in acque trasparenti. Il pomeriggio si può esplorare Cretaccio, più piccola e spoglia ma perfetta per foto e immersioni. Si consiglia l’insalata di polpo.

Il sesto giorno nuove esperienze a San Domino, dove in kayak o pedalò si possono raggiungere le calette nascoste di Cala delle Arene. Il pomeriggio ci si può riposare a Cala Matano o sugli Scoglietti del Faro. Al tramonto un aperitivo con musica suonata dal vivo e una finale cena in compagnia dei propri commensali.

Il settimo giorno arriva il momento di partire e lasciare le Tremiti. Un ultimo bagno a Cala dello zio Cesare, il check-out, un po’ di shopping e il traghetto di rientro.

San Domino

San Domino è l’isola principale, che offre maggiori servizi dai ristoranti ai campeggi. Le spiagge migliori sono Cala delle Arene (l’unica sabbiosa), Cala Matano, Cala dello Spido, Cala dell’Elefante. Da non dimenticarsi le grotte e i sentieri come la Ripa dei Falconi e i pini d’Aleppo Guida.

San Nicola

San Nicola è l’isola amministrativa, ospita il porto e il borgo storico. L’ambiente è prevalentemente roccioso con coste alte, perfetto per chi ama fare trekking panoramici. Da segnare sulla mappa il Santuario di Santa Maria a Mare, il Castello dei Badiali e gli storici torrioni.

Capraia e Cretaccio

Capraia e Cretaccio sono le isole selvagge delle Tremiti. Sono le più incontamnate, perfette per lo snorkeling e per il relax. La prima è famosa per la statua sommersa di Padre Pio e alcune piccole cale.

Pianosa e La Vecchia

Pianosa e La Vecchia sono isole piccole e quasi disabitate. Queste due si possono vedere in un’escursione in barca ma non meritano particolar attenzione tanto da fermarsi.

 

Trekking nei dieci sentieri più belli d’Italia

Trekking nei dieci sentieri più belli d’Italia

Per chi ama passeggiare per sentieri avere qualche dritta a volte diventa fondamentale, perché se è vero che l’importante è stare all’aria aperta è altrettanto importante affrontare percorsi che possano regalarti emozioni e suggestioni visive. Il nostro Paese è davvero ricco di passeggiate immerse nella natura e farne una classifica è difficile e anche molto soggettivo e se ne trovano davvero tante.

Tra queste abbiamo preso quella stilata dalla piattaforma AllTrails, molto seguita e apprezzata, e ne è emersa una graduatoria davvero interessante. Questi sono così i dieci sentieri più belli d’Italia per fare trekking che ti consigliamo di non trascurare.

Ecco dove sono i dieci sentieri più belli d’Italia per fare trekking

A stilare questa particolare classifica è stata la piattaforma AllTrails un vero e proprio mondo digitale per gli amanti del trekking e delle escursioni. Qui si trovano mappe, indicazioni, foto e recensioni. E proprio in base alle recensioni che sono state espresse dalle utenti facenti parte della sua community è stata stilata la classifica con i dieci sentieri più belli d’Italia per fare trekking.

Il primo posto se lo aggiudica il Trentino Alto Adige con il percorso Col Raiser – Seceda – Forcella Pana – Rifugio Firenze. Si tratta di un sentiero ad anello di 9 chilometri e 800 metri che si percorre in circa 3 ore e mezza per arrivare a un’altezza massima di 2.519 metri. La pendenza soprattutto nella prima parte è notevole e chi non se la sentisse di affrontarla può utilizzare la seggiovia Fermeda

Sul secondo gradino del podio si piazzano ancora le Dolomiti del Trentino con il percorso Adolf – Munkel – Weg. Anche qui sarai davanti a un anello ma decisamente più lungo (12 chilometri e 400 metri) da percorrere in circa 4 ore e 15 minuti. Ti inoltrerai tra boschi e fiumi per un panorama davvero suggestivo. Al terzo posto, invece, c’è il Veneto con i Laghi dei Piani sulle Tre Cime di Lavaredo. È un piccolo prolungamento da un altro percorso che ti permetterà di raggiungere questi meravigliosi laghi. Di inverno potrai fare passeggiate con le ciaspole.

Questi sono gli altri sentieri più belli d’Italia per fare trekking in classifica

Tra i sentieri più belli d’Italia per fare trekking, appena sotto il podio si piazza un’altra escursione sulle Dolomiti: il giro del gruppo del Sassolungo via Passo Sella, un lungo anello di oltre 16 chilometri. Qui ci sono anche rifugi che permettono di pernottare. Al quinto posto troviamo ancora le Tre Cime di Lavaredo con il lago Misurina, un anello di 10 chilometri non molto difficile, ma incantevole.

Per il sesto posto dovrai andare all’altro capo dell’Italia, precisamente in Sicilia con il sentiero panoramico della Grotta Serracozzo, formatasi dall’eruzione dell’Etna nel 1971. È un sentiero ad anello di 5 chilometri e mezzi che ti farà ammirare non solo la valle, ma anche la costa siciliana. Al settimo posto ci sono, invece, i 2 chilometri del sentiero Giro Cinque Torri, vicino a Cortina per ammirare luoghi storici della Prima Guerra Mondiale.

L’ottavo posto ti farà tornare di nuovo al sud, al Sentiero degli Dei che inizia a Nocelle e termina dopo 11 chilometri a Bomerano. È un percorso turistico con splendide viste sulla costa amalfitana. Il nono posto è in Valle d’Aosta ed è il tour del Monte Bianco formato da 12 tappe. Infine, al decimo posto c’è la Liguria con il Sentiero Azzurro che attraversa le Cinque Terre e che tu regalerà paesaggi incantevoli sia sul versante marittimo che su quello dell’entroterra.

Gallicianò: il paese calabro dove si parla greco

Gallicianò: il paese calabro dove si parla greco

In Calabria c’è ancora un paese dove si parla greco dopo 3000 anni, ed è il luogo perfetto per respirare la storia in ogni sua forma

Se in un italianissimo borgo si parla ancora una lingua ellenica questi non può che essere definito l’Acropoli della Calabria: stiamo parlando di Gallicianò, una realtà di appena 60 abitanti in cui ancora resiste l’affascinante lingua degli antichi greci.

Itinerario

Un giretto di oltre 250 km, per scoprire un luogo che ha decisamente del magico: un anello di quelli che tanto ci piacciono dove i chilometri sono tanti, le curve ancora di più e i panorami vi resteranno letteralmente scolpiti nel cuore. Partenza da Villa San Giovanni, porta d’ingresso della Calabria per chi viene da sud, ma voi potrete gestirvelo come meglio credete. Si punta a sud con l’aiuto della SS 18 Tirrena inferiore che, dopo qualche chilometro, diventa la SS 1o6 Jonica. Sarete costantemente in affaccio sul mare ma occhio al bivio a Condofuri Marina; qui, difatti, dovrete girare a sinistra e salire decisi fino a Gallicianò. Terminata la visita nell’Acropoli di Calabria, torneremo sulla SS106 per attraversare altri paesaggi e altre meraviglie.

A San Nicola approfittate della SP 2 dir, che svolta decisa dentro l’Aspromonte, per visitare un po’ del misterioso entroterra calabrese; nomi evocativi come PlatìDelianuova e Cirello si alterneranno prima di tornare a vedere nuovamente il mare nei pressi di Palmi. Godetevi quindi l’ultimo tratto di costa tirrenica prima di tornare al punto di partenza.

Gallicianò, l’Acropoli di Calabria, dove ancora resiste l’antica lingua di Zeus

Che il sud Italia e, in particolare, la Calabria in antichità facessero parte della Magna Grecia, ovverosia il complesso di colonie elleniche nella nostra Penisola, è storia più che nota; tutti, infatti, ricordiamo l’assedio di Siracusa del 212 a.C. e altre vicende che abbiamo studiato a scuola. E quindi, diretta conseguenza è che al tempo in tutta questa zona si parlava il greco. Tuttavia, di contro ben pochi sanno che esistono ancora piccole sacche di resistenza di questa antica lingua; ovviamente, com’è normale che sia, non si tratta più del greco degli antichi coloni giacché le fusioni con le lingue locali sono state tante, più o meno incisive. Tuttavia, a Gallicianò si parla ancora una lingua che assomiglia molto di più alla lingua degli abitanti del Peloponneso piuttosto che alla nostra.

 

 

Borgo Parrini: Il più piccolo e coloratissimo borgo d’Italia

Borgo Parrini: Il più piccolo e coloratissimo borgo d’Italia

Soprannominato la Piccola Barcellona, un tributo a Gaudì con tutte quelle opere, devi assolutamente visitarlo

E’ il borgo più piccolo d’Italia, probabilmente potrebbe anche essere eletto come il più piccolo del mondo. Ed è bellissimo, un tripudio di colori, un tributo a un grande dell’arte moderna, fuori dalle rotte turistiche di massa (forse per fortuna).

Devi visitarlo, ne resterai incantato. Siamo in Sicilia, nel Comune di Partinico, a pochi chilometri da Palermo. Un lembo di terra che ha molto da offrire a turisti, visitatori, viaggiatori e avventurieri che capitano da queste parti e che forse “inciampano” nel borgo più piccolo d’Italia senza saperlo e scatta il fatidico colpo di fulmine. Non potrebbe essere diversamente.

Il borgo più piccolo d’Italia ha solo 20 abitanti

Borgo Parrini, ecco il nome del borgo più piccolo d’Italia. Una frazione di Partinico con 20 abitanti ma una storia lunga diversi secoli. Fondato nel Cinquecento dai Gesuiti, rimase un piccolo villaggio animato dai ritmi della terra, la cui vita si muoveva attorno alla chiesetta di Maria Santissima del Rosario.

Quasi dimenticato per vari decenni dopo l’abbandono dei religiosi, se oggi Borgo Parrini è una piccola meraviglia è merito di un imprenditore locale, appassionato d’arte, che decise di trasformarla in un tesoro prezioso. Questa trasformazione avvenne sul calare dello scorso secolo: le vecchie case ripresero vita e colore, le vie si riempirono di maioliche, ceramiche e prodotti di terracotta.

Il borgo più piccolo d’Italia è un tributo a Gaudì e qui si respirano le influenze culturali e artistiche della tradizione portoghese e araba, mischiate con quella greca e locale. Oggi Borgo Parrini viene soprannominato “la Piccola Barcellona” o la “Barcellona Palermitana” e i turisti se ne innamorano.

Cosa vedere a Borgo Parrini e nei dintorni

La chiesette eretta dai Gesuiti è una tappa obbligata della visita al borgo più piccolo d’Italia che nonostante i suoi 20 abitanti si anima quotidianamente di turisti e curiosi. Il consiglio: perdersi nei suoi quattro vicoli per fare il pieno di colori e di fotografie da condividere sui social, ammirando le frasi scritte sui muri delle case, i murales e le maioliche. Come in una galleria d’arte, ma a cielo aperto.

Palermo dista mezz’ora di auto, l’aeroporto di Punta Raisi anche meno. Alcune delle spiagge più belle della Sicilia sono a un passo, la Riserva dello Zingaro e San Vito lo Capo sono un richiamo continuo.

Castel del Monte, lo splendido borgo di montagna in Abruzzo.

Castel del Monte, lo splendido borgo di montagna in Abruzzo.

 Questo incantevole borgo di montagna si trova nel cuore della regione “forte e cortese”

Castel del Monte lo splendido borgo di montagna in Abruzzo è una piccola località montana che conta meno di 500 abitanti. Tuttavia è una delle mete predilette dai motociclisti in quanto la strada per arrivarci è piena di tornanti e di curve ad alto impatto visivo. Di conseguenza, se anche voi praticate il moto turismo, ecco una serie d’informazioni utili su Castel del Monte in Abruzzo.

Castel del Monte in moto. L’itinerario e il percorso

L’itinerario che porta fino a Castel del Monte in Abruzzo è considerato uno dei più belli di tutta Italia. Circondati dalle numerose curve del Gran Sasso, il panorama presenta in tutta la bellezza l’appennino abruzzese.

Come punto di partenza si prende L’Aquila: da qui si percorre per circa 20 km a sud est la SS17 che giunge a Barisciano. Questo è un piccolo paesino da cui si può procedere per la destinazione di Castel del Monte. Infatti si procede per un km fino a quando non si incontra lo svincolo indicante la SP Barisciano per Castel del Monte.

Man mano che la moto procede, si sente che la strada inizia pian piano a salire in direzione di Santo Stefano di Sessanio. Le curve e i tornanti cominciano a farsi numerosi e il panorama è sempre più montano. Infatti, nelle vicinanze, si scorgerà un piccolo lago con diversi punti di ristoro per motociclisti e passanti. Proseguendo ancora, si vedrà ora la direzione che indica la destinazione prescelta.

La SP7 per Castel del Monte prosegue ancora per circa una decina di chilometri. Ecco quindi che si giunge a destinazione. Poco lontano, si scorge l’altopiano di Campo Imperatore da cui poi si prende per ritornare all’Aquila.

Castel del Monte, uno dei borghi più belli d’Italia

Considerato uno dei borghi più belli d’Italia, Castel del Monte è di particolare interesse poiché si sviluppa su un altura e presenta edifici storici a carattere medioevale.

Per tale motivo, una volta raggiunto il paese con la moto, si può iniziare l’esplorazione a piedi. Una passeggiata alla scoperta di edifici storici come chiese, musei, edifici con annesse torri medioevali e l’antica Necropoli. Andando nel dettaglio, i punti di particolare interesse turistico sono la Chiesa di San Marco Evangelista che presenta al suo interno statue in stile barocco e rinascimentali.

Per quanto riguarda invece le tappe imperdibili durante il vostro percorso, bisogna segnalare la macelleria Mucciante che sorge in mezzo al nulla. Davvero particolare e imperdibile, nel tempo è diventata un punto di ristoro dove moltissimi motociclisti sono soliti sostare. Infatti a tale proposito dovete sapere che ogni anno si svolgono diversi raduni motociclistici aventi durata di più giorni. Qui si può acquistare carne fresca per poi grigliarla alla brace presso i punti predisposti, godendosi il panorama circostante fatto completamente di natura.

Infine, è da tenere in considerazione che durante il periodo estivo, Castel del Monte e il territorio circostante è ricco di eventi e manifestazioni come, per citarne due, La Notte delle Streghe e la Rassegna degli Ovini, in cui ci sono assaggi gastronomici e rappresentazioni teatrali. Poco lontano a Castel del Monte, ecco che si scorge l’Altopiano di Campo Imperatore, altra tappa imperdibile nel percorso motociclistico.

Consigli utili per il motociclista

Il periodo migliore per visitare Castel del Monte è sicuramente l’estate perché è il momento dell’anno in cui il paese e i borghi circostanti si riempiono di attrazioni e manifestazioni uniche a carattere locale.  Oltre a ciò, il panorama che si scorge in moto dalla tarda primavera fino agli inizi d’autunno è davvero magnifico e lascia a bocca aperta. Non si consiglia di viaggiare in inverno perché si potrebbe trovare la neve e le strade potrebbero essere prudentemente chiuse.

Il clima non è eccessivamente caldo e permette di mettersi in moto anche in tarda serata senza dover forzatamente equipaggiarsi in maniera pesante. La giacca traforata sarebbe però da non indossare in quanto man mano che si sale le temperature tenderanno a scendere. Tuttavia, è bene tenere a mente alcuni altri consigli preziosi che possono facilitare il viaggio. Ad esempio non immaginatevi il percorso come se foste in una valle alpina perché in questo territorio domina il paesaggio appenninico con altipiani e colline.

Il terreno è solo ed esclusivamente asfaltato e quindi è possibile percorre l’itinerario con qualsiasi moto. Attenzione perché ci sono dei tratti che presentano buche, tratti irregolari ed imperfezioni. In particolare, la strada che porta a Santo Stefano di Sessanio da Barisciano non è in ottime condizioni quindi è bene guidare con prudenza.

Le curve e i tornanti sono tanti quindi è decisamente piacevole guidare con la moto per arrivare a Castel del Monte. Infine, è bene tenere sempre in mente che è necessario rispettare i limiti di velocità. Man mano che si sale, essendo in un paesaggio montano bisogna tenere un passo prudente, percorrendo i tornanti a non più di 40 km/h. Concludendo, se tenete in mente tutti questi consigli, il vostro itinerario fino a Castel del Monte permetterà di vivervi un’esperienza indimenticabile.