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Isola di Santo Stefano, il borgo circondato da acque cristalline e spiagge bianche

Isola di Santo Stefano, il borgo circondato da acque cristalline e spiagge bianche

Per chi sta già pensando ad una possibile meta per le prossime vacanze estive questo piccolo borgo è assolutamente da mettere nella lista.

Nel mar Mediterraneo, tra le tante piccole isolette che si possono visitare, ce n’é una che ha mantenuto il fascino di un tempo. Collegata alla terra ferma da un istmo di sabbia è uno dei luoghi più visitati e fotografati del Mediterraneo. Si tratta della piccola isola rocciosa di Santo Stefano, un antico borgo di pescatori, in prossimità della costa del Montenegro. L’isoletta è a pochi metri dalla terra ferma e ha mantenuto intatto il fascino del piccolo borgo medievale. Ha mantenuto le sue mura costruite per proteggersi dall’invasione dei pirati. Sveti Stefan ha una storia che affonda le radici molto lontano nel tempo. In alcuni documenti del XV secolo è menzionata per la prima volta. Sull’isola le testimonianze storiche si possono ammirare nei tre edifici di culto: la chiesa di Santo Stefano, che dà anche il nome all’isola, e le chiese di Alexander Nevski e quella della Transfigurazione.

Fascino Antico

È un luogo molto gettonato anche per le sue spiagge e per l’acqua azzurra dell’Adriatico che lo circonda ed il suo paesaggio è caratterizzato da case con tetti di tegole in terracotta, viuzze e i suoi cortili hanno mantenuto intatto il fascino dell’antico borgo. Oggi ospita un esclusivo complesso alberghiero, che rende l’isola una delle mete preferite dai personaggi famosi. E’ stata, spesso, scelta da re, regine, politici, statisti, attori, atleti, modelle, scrittori ed altre personalità in vista. Sulla terraferma il luogo ideale da dove poter ammirare questo piccolo isolotto è una località che porta il suo stesso nome. Di nascita recente e nei tempi passati residenza estiva della Regina Maria di Jugoslavia. Nelle vicinanze c’è Miločer, una località famosa per le sue spiagge. Tra queste la più conosciuta è la spiaggia della regina, sede anche della villa estiva della famiglia reale serba dei Karadjordjevic.

Oggi è un hotel di lusso dove poter soggiornare passeggiando nell’orto botanico e nella tenuta di 32 ettari che ospita 800 piante di olivo e un bosco di cedri e pini. Il periodo migliore per poter visitare questa parte del Mediterraneo va da maggio ad ottobre.

Quando Visitare L’isola

In questi mesi, infatti, il clima mite permette di nuotare nel mare cristallino che la circonda e di sdraiarsi al sole. È una meta perfetta per chi ama praticare sport all’aperto. L’accesso all’isola non è aperto a tutti, ma soltanto a coloro che sono ospiti del Resort.

È possibile invece visitare le spiagge a nord e a sud dell’isola. Una vacanza sicuramente all’insegna della storia, delle tradizioni, della bellezza e dell’arte di questa piccola perla dei Balcani.

Respirare aria pulita in Calabria, terra senza smog e patria della Dieta mediterranea

Respirare aria pulita in Calabria, terra senza smog e patria della Dieta mediterranea

Circondata dal mare e ricca di eccellenze gastronomiche, qui Pitagora con la sua Scuola insegnò al mondo a pensare. Una regione in cerca della strada giusta per rilanciare l’economia turistica e che ha l’enorme opportunità di poter garantire stili di vita a misura d’uomo con radici antichissime

Aria salubre

Venite a respirare aria pulita in Calabria, terra in cui lo smog è solo una parola straniera! In Sila, sul Pollino, sull’Aspromonte, nelle Serre… Concedetevi un weekend lungo o una settimana nella regione più antica d’Italia, quella nella quale è stata scoperta, da due scienziati americani, la Dieta Mediterranea. La Calabria ha poche industrie (ormai si potrebbe dire per fortuna), non ha metropoli inquinate, ha un’orografia fatta di alte montagne, colline, valli e coste accarezzate di continuo dal vento. La Calabria è stretta ed è quasi del tutto circondata dal mare, per cui in trenta minuti di viaggio ti consente di passare dai panorami jonici e tirrenici a quelli delle foreste di pini larici e di abeti bianchi.

Natura lussureggiante

La Calabria è natura lussureggiante, è cultura, è tradizioni, è il profumo della storia, è stili di vita a misura d’uomo. Vieni in un borgo delle aree interne di cinque province che sono una più bella dell’altra: farai la spesa quotidiana salutando il panettiere, il fruttivendolo, il macellaio, la negoziante del piccolo esercizio di alimentari. Niente stress, niente aria irrespirabile e mascherine, niente mezzi pubblici in cui sembri più una sardina in un vasetto che non un essere umano, ma solo sorrisi e strette di mano.

Prodotti gastronomici

In Calabria si producono formaggi con il latte delle mucche e delle pecore, e non nelle industrie che usano le polverine. In Calabria i salumi sono un’arte, tramandata da secoli e secoli, che utilizza maiali allevati con cura e con alimenti di prima scelta: le “lacrime” delle soppressate e delle salsicce di Calabria sono lacrime di gioia, di gusto, di genuinità. Ti chiediamo scusa viaggiatore e turista se ti imbatterai in qualche disagio dovuto a quanti hanno scambiato la politica per privilegio feudale e per gestione clientelare, invece che considerarlo un nobile strumento per occuparsi dei problemi e delle esigenze della comunità. Ma la gente di Calabria saprà accoglierti come se arrivassi in una famiglia. Prima di partire fatti una scorta di olio extravergine di oliva delle cultivar straordinarie che ancora si coltivano dal Reggino al Crotonese, dal Vibonese al Catanzarese e al Cosentino: forse conoscerai la Calabria per il suo tono “piccante”, ed è vero, ma ricorda che è soprattutto la terra dell’olio più buono e ricco del pianeta.

Storia e tradizioni

Muovendoti in Calabria, che è un immenso libro di storia, potrai giungere in comunità dove si parla ancora il greco antico, o la lingua degli arbëreshë albanofoni, o dove ascolterai parole che derivano dal greco di Achille e di Ulisse, dal latino di Cicerone, dall’arabo o addirittura dai Longobardi. L’eco dei millenni si avverte di continuo in Calabria, tra monumenti, tradizioni, parchi archeologici, e la ritrovi anche nei cibi: dai dolciumi alle carni e agli ortaggi, dalla pasta all’uso di erbe spontanee e di piante aromatiche. In un prato della Calabria, o incamminandoti lungo qualche pendio affacciato sul mare, potrai comprendere il concetto di biodiversità, di ricchezza della natura e dei pascoli che nutrono greggi e mucche podoliche allevate allo stato brado. Intanto continua a respirare aria pulita, fanne buona riserva prima di ritornare a vivere tra la nebbia e le polveri sottili.

L’eredità della Magna Grecia

In Calabria lo smog non esiste e respirare aria pulita rappresenta la normalità. Il giorno in cui ci libereremo dello smog dei feudatari che ancora guardano al privilegio di pochi piuttosto che al benessere di tutti, ti diremo che il Paradiso in Terra immaginato dallo spirito profetico di Gioacchino da Fiore, lodato anche dal sommo Dante Alighieri, esiste davvero: e lo trovi in Calabria! E non dimenticare mai, viaggiatore, che in Calabria il mondo occidentale ha iniziato a pensare con Pitagora e la sua Scuola. In Magna Grecia è nata la filosofia ed ogni scienza ha avuto la sua spinta iniziale: aritmetica, geometria, fisica, astronomia, medicina, regole della nutrizione connesse alle attività sportive, finanche la musicologia. Nella profondità di pensiero dei Calabresi ritroverai le radici del Pitagorismo che esaltò il concetto di armonia universale. E se accanto all’aria pura vorrai anche capire che vivi in una realtà troppo rumorosa, fai un salto a Serra San Bruno dove i Certosini scoprono Dio ogni giorno nel silenzio. Il silenzio quale via per incontrare Nostro Signore e coltivare la fede: lo insegnò Brunone di Colonia ai propri discepoli.

Civitella Alfedena: un borgo del centro Italia rinato grazie al Parco Nazionale d’Abruzzo

Civitella Alfedena: un borgo del centro Italia rinato grazie al Parco Nazionale d’Abruzzo

L’Abruzzo, terra di paesaggi incantevoli e di antiche tradizioni, è disseminato di borghi che sembrano sospesi nel tempo. Tra questi, Civitella Alfedena si distingue come una perla rara, incastonata nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Questo borgo offre un tuffo nella storia, nella natura e nelle tradizioni autentiche di una regione ricca di cultura.

STORIA DEL BORGO DI CIVITELLA ALFEDENA

La regione dell’Alto Sangro è testimone di una storia umana nata fin dal Paleolitico superiore, evidenziata dai reperti scoperti nella grotta Achille Graziani. Queste terre videro i loro primi insediamenti grazie a gruppi di cacciatori nomadi, attratti dalle abbondanti risorse naturali come la selce e la fauna selvatica. La vita sedentaria prese piede successivamente, come dimostrano vari siti funerari datati a partire dal primo millennio a.C., segno di comunità dedite all’agricoltura e all’allevamento.

La romanizzazione dell’area, seguita alle guerre sannitiche, segnò l’avvio di una fiorente attività pastorale di transumanza, che collegava queste montagne alla Puglia settentrionale, lasciando un’impronta indelebile sul territorio e sulle sue tradizioni.

UN BORGO DI STORIA E TRADIZIONE

Il Borgo di Civitella Alfedena nacque in un periodo di grandi cambiamenti, parallelamente all’abbandono di Rocca Intramonti, un centro storico situato ai piedi della Camosciara, che vide la propria comunità trasferirsi tra la fine del XIV secolo e l’inizio del XV secolo.

Il rilancio dell’allevamento ovino, incentivato da Alfonso I di Napoli nel XV secolo attraverso la Regia dogana della mena delle pecore di Puglia, fu il motore economico di questo periodo, rianimando le antiche vie della transumanza.

DAI SECOLI BUI ALL’ALBA DEL TURISMO

Civitella Alfedena, fino al 1853, fece parte del comune di Villetta Barrea e, per un periodo, la crisi dell’allevamento transumante e l’aumento della popolazione spinsero molti dei suoi abitanti a cercare un futuro migliore oltreoceano, soprattutto tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il fronte della linea Gustav si posizionò a soli 9 km da Civitella Alfedena, lasciando il borgo in una condizione di estrema povertà al termine del conflitto. La crisi economica che seguì portò a una nuova ondata di emigrazione.

IL BORGO OGGI

Nell’epoca contemporanea, Civitella Alfedena ha saputo reinventarsi come meta turistica di primo piano all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, istituito nel 1921. La bellezza naturale dell’area, la ricchezza della flora e della fauna, insieme al fascino di un borgo che ha saputo conservare la propria identità storica e culturale, attirano visitatori da ogni parte, rendendo il turismo la principale risorsa per la comunità.

COSA VISITARE A CIVITELLA ALFEDENA

  • Il Museo Aperto dell’Appennino e del Lupo: un’esplorazione interattiva della fauna appenninica, con un focus speciale sul lupo, simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
  • Il Centro Storico: caratterizzato da viuzze acciottolate e antiche case in pietra, il cuore antico di Civitella Alfedena racconta storie di tempi passati.
  • La Chiesa di San Pietro e Paolo: questo edificio sacro, risalente al XII secolo, custodisce opere d’arte di inestimabile valore e affreschi che narrano la devozione religiosa del borgo.

COSA VEDERE NEI DINTORNI DI CIVITELLA ALFEDENA

  • Il Lago di Barrea: Un incantevole specchio d’acqua dove la natura si esprime in tutta la sua bellezza, ideale per passeggiate rilassanti e pic-nic in famiglia.
  • Il Camosciara: Una delle aree più suggestive del Parco Nazionale, dove è possibile avvistare la fauna selvatica in un ambiente naturale protetto.

  • COME ARRIVARE IN AUTO PARTENDO DA PESCARA

    Per raggiungere Civitella Alfedena da Pescara, prendere l’autostrada A25 in direzione di Roma, uscire a Pratola Peligna-Sulmona e seguire le indicazioni per la SR83 passando per Roccaraso fino a Civitella Alfedena. Il viaggio dura circa 2 ore e mezza, attraversando alcuni dei paesaggi più suggestivi dell’Abruzzo.

    VISITARE IL PAESE IN FAMIGLIA CON BAMBINI

    Civitella Alfedena è una destinazione perfetta per le famiglie, grazie alle sue numerose attività all’aperto adatte ai bambini:

    • Trekking sui Sentieri del Parco: Scoprite insieme i sentieri didattici del Parco, perfetti per avventure sicure nella natura.
    • Osservazione della Fauna: l’area offre punti di osservazione ideali per scoprire gli animali del Parco, come il lupo appenninico, in un contesto sicuro e educativo.
    • Attività Didattiche: durante l’estate, il Parco organizza laboratori e attività didattiche per insegnare ai più piccoli l’importanza della conservazione ambientale.

    Questo borgo rappresenta una tappa imperdibile per chi desidera scoprire l’essenza più autentica dell’Abruzzo, un luogo dove storia, natura e cultura si fondono in un’esperienza indimenticabile per visitatori di tutte le età.

 

Uno dei gioielli più importanti del nostro Paese: Rocchetta Nervina

Uno dei gioielli più importanti del nostro Paese: Rocchetta Nervina

Vi portiamo oggi in uno dei gioielli più importanti del nostro Paese: i turisti amano venire qui e non se ne pentono mai.

Il canale Youtube Tourist Channel ha parlato in un video agli utenti del web di un paese in Liguria che dovete assolutamente visitare. È una meta molto conosciuta anche dai turisti stranieri, parliamo di Rocchetta Nervina.

VISITIAMO QUESTO BORGO IN LIGURIA

La Liguria è una regione davvero piena di tesori. Oggi vi portiamo in un paese che si trova in provincia di Imperia e che conterebbe soltanto 291 abitanti! Lo troviamo a circa 240 metri di altitudine, proprio nella Valle del Barbaira, che è un fiume affluente del Nervia. La sua parte superiore è caratterizzata dalla presenza del Monte Abellio, ma poi troviamo anche il Monte Terca e il Monte Morgi. Quindi sorge tra i monti, il che lo rende un paesino davvero suggestivo da visitare. È immerso nella natura, quindi stupirà sicuramente a chi ama l’aria aperta.

Ci troviamo in particolare a Rocchetta Nervina. Ma come mai questo luogo davvero incantevole si chiama Rocchetta? Beh perché rocchetta significa piccola roccia e quindi il riferimento sarebbe all’esistenza della piccola fortezza o piccola cittadella. Nervina, invece, è l’aggettivo che si riferisce alla Valle del Nervia. Si tratta di un antico borgo fortificato che in passato era conosciuto con il nome di Castrum Barbairre. In seguito venne distrutto dal marchese di Dolceacqua.

BENVENUTI A ROCCHETTA NERVINA

La prima volta nella quale si è parlato di Rocchetta Nervina, in base ai documenti pervenuti oggi, sarebbe stata il 1186. Un manoscritto medievale, infatti, riporta il nome di questo paesino in occasione di una ribellione organizzata dai cittadini che si sarebbero espressi negativamente nei confronti di Enrichetto dei Conti di Ventimiglia. Il signore venne messo alla fuga e fu così che si rifugiò nel suo castello.

Nel 1342 passò sotto la signoria dei Doria, nel marchesato di Dolceacqua. Tra il 1348 e il 1378, la cittadina visse un periodo difficile e tumultuoso dovuto alle varie rappresaglie, per via dei conflitti tra il Ducato di Savoia, i Doria e gli abitanti di Rocchetta. Nel 1360 si documentò una delle peggiori devastazioni compiute dal tiranno di Dolceacqua. Successivamente, la città fu messa sotto ai Savoia e poi di nuovo ai Doria. Nel 1723 entrò a far parte della contea di Nizza e poi nel 1729 della provincia di Sospello. Si tratta di un luogo davvero ricco di storia e di cultura, popolato da pochissime persone e forse starebbe proprio in questo la vera magia. Vi consigliamo assolutamente di visitarlo se avete a disposizione almeno un fine settimana libero, siamo certi che non vi pentirete di scoprire il gioiellino di Rocchetta Nervina, nel cuore della Liguria.

Quattro Borghi nel Lazio misteriosi ma affascinanti da visitare assolutamente

Quattro Borghi nel Lazio misteriosi ma affascinanti da visitare assolutamente

Il Lazio, terra di ricchezze culturali e paesaggi suggestivi, ospita quattro borghi che meritano di entrare nella vostra lista di mete imperdibili. Con stradine medievali e panorami pittoreschi, esploriamo insieme questi luoghi che vi immergeranno in un’atmosfera unica e autentica.

Quattro Borghi imperdibili nel Lazio 

 

Vitorchiano: Il borgo sospeso della Tuscia

Immerso nel cuore della suggestiva Tuscia, Vitorchiano cattura l’attenzione con la sua integrità architettonica e paesaggistica. Situato a breve distanza da Viterbo, questo affascinante borgo storico nel Lazio si distingue per le sue abitazioni che, come per magia, sembrano abbracciare lo sperone di roccia vulcanica su cui sorgono, meritandosi il titolo di “Borgo Sospeso”. Celebrato come uno dei borghi più affascinanti d’Italia, Vitorchiano ha saputo preservare nel tempo il suo centro storico, un vero scrigno di autenticità e bellezza. Il borgo vanta diverse attrazioni, tra cui la Statua di Marzio, eretta in Piazza Umberto I. Quest’opera, realizzata in peperino nel 1979 dallo scultore Luigi Fondi, commemora l’eroico gesto di Marzio, un pastore vitorchianese che avvertì Roma di un attacco etrusco. Altre tappe imperdibili includono la suggestiva Porta Romana e la cinta muraria, autentici specchi del passato medievale di Vitorchiano. Perdersi tra le strade del centro storico, come Via Arringa e Via Arriosto, permette di scoprire angoli suggestivi e dettagli curati che raccontano la storia millenaria di questo affascinante borgo.

Celleno: il borgo fantasma

Celleno, posizionato tra i Laghi di Bolsena e Alviano, è un antico borgo diventato uno dei borghi fantasma più suggestivi d’Italia. Con radici che risalgono alla civiltà etrusca, Celleno ha vissuto un destino avverso, colpito da epidemie, frane e terremoti che hanno portato alla sua abbandono. L’esplorazione di Celleno inizia dall’Antico Borgo, situato su uno sperone di tufo che si affaccia sulla valle. Qui, è possibile esplorare il Castello Orsini, circondato da un fossato, e ammirare la Chiesa di San Carlo. Il borgo offre anche panorami mozzafiato sulla Valle dei Calanchi. Eventi come il presepe vivente durante il periodo natalizio e la Sagra della Ciliegia a giugno rendono la visita di Celleno ancora più affascinante.

Calcata: Il borgo degli artisti

Calcata, un bellissimo borgo medievale nella provincia di Viterbo, è la meta ideale per chi cerca una fuga artistica e storica. Abitato principalmente da artisti e comunità hippie, Calcata è circondata dal verde del Parco Valle del Treja. Il borgo offre un’esperienza unica, con le sue strade pittoresche, botteghe artigiane e studi d’artisti. Se vi trovate qui dovete assolutamente fare una tappa alla sala da tè della signora Gemma, dove è possibile scegliere tra 500 teiere e 101 tipi di tè, godendo di una vista panoramica dalla terrazza.

Ronciglione: il “Borgo dei Borghi” 

Ronciglione, vincitore del titolo “Borgo dei Borghi” nella trasmissione Kilimangiaro di Rai 3, è un piccolo borgo medievale nella provincia di Viterbo. Attraversare il Borgo di Sotto con i suoi vicoli deliziosi e visitare la Casa Museo della Venerabile Mariangela Virgili sono solo alcune delle attività imperdibili. Il quartiere medievale di Ronciglione è un viaggio nel tempo, con la Chiesa di Santa Maria della Provvidenza, la Fontana degli Unicorni, e il Duomo che raccontano la storia del borgo. Via Roma e i palazzi rinascimentali mostrano l’impronta dei Farnese, trasformando Ronciglione in un centro industriale nel XVII secolo. E non possiamo dimenticare che Ronciglione è la terra dove è nato e cresciuto Marco Mengoni. Lungo le vie acciottolate del borgo, i testi delle sue emozionanti canzoni si fondono armoniosamente con l’atmosfera, regalando un’esperienza unica che coniuga il patrimonio storico con l’espressione artistica contemporanea.

Questi quattro Borghi nel Lazio rappresentano alcune tra le più belle perle architettoniche di questa magnifica Regione.