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Altomonte: uno dei borghi più belli della Calabria

Altomonte: uno dei borghi più belli della Calabria

Nel cuore della Calabria, tra le maestose montagne dell’Appennino Meridionale, si trova Altomonte uno dei borghi più belli della Calabria. Questo affascinante paese, noto per essere all’interno dell’elenco delle “Città del Pane” e inserito nella lista dei “Borghi più Belli d’Italia”, vanta una storia ricca e una bellezza naturale straordinaria.

Il borgo è inserito in un felice scenario naturale che abbraccia le cime del Pollino e dell’Orsomarso, il mare Ionio, la piana di Sibari e la valle dell’Esaro. A pochi km da Altomonte si trova la Riserva del Farneto, un tempo riserva di caccia dei Sanseverino, con laghetto da pesca. In breve si raggiungono le comunità albanesi della Calabria e il Parco Nazionale del Pollino, dove c’è possibilità di trekking, così come nella Valle dell’Argentino e del Rosa, è di imminente apertura il Parco del fiume Grondo (passeggiata naturalistica lungo le rive del fiume, area picnic) a tre km dall’abitato. In questo articolo esploreremo la sua storia, cosa visitare nei dintorni e come raggiungerlo.

STORIA DEL BORGO DI ALTOMONTE

Altomonte trova traccia nelle prime fonti storiche nel XII secolo, quando il borgo fu costruito su un’altura rocciosa per scopi difensivi. Il suo nome stesso, “Altomonte,” deriva dalla sua posizione elevata, che lo rendeva un luogo ideale per controllare le vie di comunicazione dell’epoca.
Nel corso dei secoli, Altomonte ha vissuto diverse dominazioni, tra cui quelle dei Normanni, degli Angioini e degli Aragonesi.

Uno dei momenti più significativi nella storia di Altomonte è stato il terremoto del 1638, che ha causato ingenti danni al borgo. Tuttavia, gran parte dell’architettura storica è stata restaurata e conservata, permettendo ai visitatori di oggi di ammirare la sua bellezza e il suo fascino medievale.

COSA VISITARE VICINO AD ALTOMONTE

Cattedrale di San Nicola
Questa magnifica cattedrale risalente al XIII secolo è uno dei principali luoghi di interesse di Altomonte. All’interno, potrai ammirare splendidi affreschi e opere d’arte sacra.

Castello Normanno
Il castello, costruito nel XII secolo, domina il borgo ed è un punto di riferimento storico. Oggi, parte delle sue mura e delle torri sopravvive, offrendo una vista panoramica sulla città e sulle montagne circostanti.

Chiesa di Santa Maria della Consolazione
Questa chiesa rinascimentale presenta una facciata imponente e interni riccamente decorati.

Il Parco Nazionale del Pollino
Altomonte è situato ai piedi delle montagne del Parco Nazionale del Pollino, il che lo rende un punto di partenza ideale per escursioni e attività all’aria aperta.

COME ARRIVARE AD ALTOMONTE IN MACCHINA DA COSENZA

Per raggiungere Altomonte in macchina da Cosenza, segui queste semplice indicazioni:

  • Prendi l’autostrada A3 in direzione di Reggio Calabria.
  • Prendi l’uscita per Altomonte e segui le indicazioni per il centro storico.
  • Segui la strada panoramica che ti condurrà attraverso paesaggi incredibili e ti porterà direttamente a Altomonte.

Una volta arrivato, potrai passeggiare per i vicoli di questo incantevole borgo visitando il suo centro storico, assaporare la sua atmosfera e gustare le prelibatezze locali come il pane tradizionale; inoltre la cucina contadina punta sulla genuinità degli ingredienti. Piatti forti sono le paste fatte in casa, le minestre a base di verdure e legumi, la mischiglia, composta da nove erbe spontanee cotte insieme, e i secondi a base di carne. Tipiche del luogo sono le cicerchie, raro legume che sta tra i ceci e i lupini  I zafarani cruschi, peperoni essiccati al sole e saltati nell’olio bollente. Tra i dolci, quelli al miele di tradizione araba. Altomonte è uno dei borghi più belli della Calabria ma anche poco conosciuto e che meriterebbe più attenzione a dedizione da parte dei turisti.

Parco Nazionale dell’Aspromonte, dove torna a volare il nibbio reale

Parco Nazionale dell’Aspromonte, dove torna a volare il nibbio reale

Nibbio reale in Aspromonte

Life Milvus è il nome del progetto attraverso il quale è stata messa in campo un’importante attività mirata a ripopolare il Parco Nazionale dell’Aspromonte con i nibbi reali.  Il progetto è cofinanziato dalla Commissione Europea, della quale l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte è coordinatore, affiancato da E-Distribuzione S.p.A, da Regione Calabria e dall’associazione Conservatoire des espaces naturels de Corse (Corsica). Dai responsabili del progetto Life Milvus si apprendono le ultime, buone, notizie sugli otto nibbi reali rilasciati lo scorso luglio 2023 nel Parco Nazionale dell’Aspromonte.

I giovani esemplari originari del Cantone di Friburgo, in Svizzera, sono costantemente monitorati dal team di ornitologi del progetto. In autunno, in genere, una parte della popolazione svizzera migra verso sud per svernare nella Francia o nella Spagna meridionale, mentre una parte rimane in Svizzera anche durante la stagione invernale. Non era quindi scontato il comportamento dei giovani esemplari trasferiti in Calabria. Gli otto nibbi reali liberati nel Parco Nazionale dell’Aspromonte per ora si sono suddivisi equamente: ad oggi, quattro di essi sono rimasti in Calabria meridionale, mentre quattro si sono trasferiti nella parte centro settentrionale della Sicilia. I quattro individui approdati in Sicilia si sono aggregati ad altri conspecifici con i quali condividono i dormitori (roost), secondo un’abitudine tipica della specie.

Il progetto LIFE MILVUS – “Misure per la conservazione del nibbio reale in Calabria (Italia) e in Corsica (Francia)” (LIFE18 NAT/IT/000917) ha come obiettivi principali l’insediamento di una popolazione di nibbio reale nel Parco Nazionale dell’Aspromonte e la conservazione a lungo termine della specie in Corsica. Partito ad ottobre 2019, il progetto, coordinato dall’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, si concluderà nel 2025.

Viaggio lento sul Treno della Sila

Viaggio lento sul Treno della Sila

La magia di una locomotiva a vapore tra i boschi innevati. Hai mai pensato di viaggiare su una locomotiva a vapore in Calabria, tra i boschi ricoperti di neve del Parco Nazionale della Sila?

Il Treno della Sila è un’esperienza d’altri tempi, che cattura ed emoziona in ogni stagione dell’anno ma offre un tocco di magia in più proprio durante le feste natalizie, quando il paesaggio attorno è un bosco innevato e a bordo succedono cose straordinarie: dall’incontro con Babbo Natale a un finto “assalto di briganti”, passando per la degustazione di dolci e prodotti tipici natalizi.

Vieni a scoprire il Treno della Sila, un’esperienza romantica da vivere in coppia o un percorso divertente con amici e famiglia.

Il Treno della Sila che sbuffa tra i boschi

Salire a bordo del Treno della Sila significa tornare indietro nel tempo, agli inizi del Novecento, quando la locomotiva a vapore, oggi rimessa a nuovo, era fiammante di fabbrica e si inerpicava sulle pendenze dell’Altopiano Silano lungo la linea “a scartamento ridotto” più alta d’Europa (otre 1400 metri d’altitudine).

La locomotiva a vapore FCL 353 fu costruita nel 1925 dalla società August Borsig di Berlino ed è oggi l’ultimo esemplare della sua categoria. Ecco perché è un’emozione profonda ascoltare il fischio del capotreno che invita adulti e bambini a salire a bordo delle antiche carrozze di legno originali, firmate “Carminati & Toselli” di Milano, con finestrini apribili; affacciarsi ai balconcini di ghisa tra l’una e l’altra e godersi un viaggio a ritmo lento, di quelli davvero “slow” e a contatto con la natura.

Cosa aspettarsi sulla vecchia FCL 353? Un percorso immerso in un panorama da fiaba, tra i boschi e le radure del Parco Nazionale della Sila, in compagnia di un equipaggio cortese, capace di raccontare la storia del treno e compiere ancora oggi tutte le manovre a mano.

Tra una tappa e l’altra, il Treno della Sila trasforma il viaggio in un’esperienza da vivere con tutti i sensi: rappresentazioni in costume, incontri sorprendenti, musica dal vivo e degustazioni di stagione sono gli elementi aggiuntivi che rendono unica questa corsa indietro nel tempo, già di per sé indimenticabile.

Cosa vedere lungo il percorso

Il Treno della Sila parte dalla stazione di Camigliatello Silano, frazione montana e sciistica del Comune di Spezzano della Sila, e arriva a destinazione nella deliziosa stazioncina di San Nicola Silvana Mansio, Comune di Casali del Manco, entrambe in provincia di Cosenza.

Prima di salire a bordo, un giro per Camigliatello offre l’opportunità di conoscere una delle storiche stazioni sciistiche calabresi, e degustare qualche buon prodotto tipico a marchio tra le numerose botteghe e gastronomie che caratterizzano questo irresistibile centro turistico montano.

Ad esempio, qui è d’obbligo assaggiare i piatti a base della dolcissima Patata della Sila IGP e acquistare un Caciocavallo Silano DOP.

Una volta partiti, il Treno della Sila percorre un itinerario di circa 3 ore, completamente immerso in un bosco di pini larici, faggi secolari e abeti bianchi.

All’arrivo, la pittoresca stazione di San Nicola Silvana Mansio (in località Serra Pedace, oggi Comune di Casali del Manco), tinteggiata di bianco e verde, è la sosta perfetta per assistere alle sapienti manovre manuali attraverso le quali i macchinisti girano la locomotiva su se stessa e la predispongono al viaggio di ritorno.

Lo spettacolare foliage della Sila, uno dei più belli d’Italia: esplosione di colori e natura mozzafiato

Lo spettacolare foliage della Sila, uno dei più belli d’Italia: esplosione di colori e natura mozzafiato

Il foliage autunnale nel Parco Nazionale della Sila che trasforma i paesaggi in opere d’arte naturali e uno spettacolo ricco di colori

Il foliage della Sila sa regalare spettacoli senza pari. I paesaggi autunnali si trasformano in veri e propri dipinti, dove la natura crea un’atmosfera magica trasformando i boschi in vere e proprie opere d’arte. Il verde rilucente delle foglie ha ceduto il passo a una ricca varietà di tonalità, in un’esplosioni di colori unici. I gialli dorati, gli arancioni brillanti, i rossi fiammeggianti, il viola e il marrone creano una sinfonia di colori che incanta gli occhi con l’odore pungente nell’aria e la fresca brezza autunnale.

Il foliage che si può ammirare in Sila resta uno dei più belli visibili in tutta Italia. Questo affascinante fenomeno è tipico dei boschi del Nord America ricchi di caducifoglie, soprattutto aceri, dai profumi pungenti e dai colori variopinti, che porta le chiome degli alberi a cambiare colore durante i mesi autunnali. Le condizioni meteorologiche, la quantità di luce solare e la temperatura giocano un ruolo cruciale in questa trasformazione. L’alternanza di giorni caldi e soleggiati a notti fredde (ma non gelate), infatti, favorisce le bellissime sfumature delle piante decidue, perché la clorofilla contenuta nel fogliame si degrada progressivamente rivelando gli altri pigmenti presenti. Ogni albero contribuisce, con la propria unicità, a creare una sinfonia cromatica.

Il foliage della Sila che celebra l’autunno

In Italia è possibile ammirare il foliage autunnale, in tutto il suo splendore in diverse regioni, come la Val di Funes in Alto Adige, nella Foresta Umbra, sui Monti Cimini nel Lazio, nelle Foreste Casentinesi in Toscana, nel Parco Nazionale della Majella in Abruzzo e naturalmente, fino a quanto la neve non inizierà a cadere, nei boschi del Parco Nazionale della Sila, dove pini, faggi, olmi montani, betulle, abeti, pecci, aceri, pioppi,  frassini e tutte le piante che popolano l’altopiano, celebrano l’autunno con i suoi colori.

La Sila offre una varietà di piante difficilmente riscontrabile in altre zone dello stivale. Il foliage è diventato negli ultimi anni anche sinonimo di escursionismo, visite guidate, trekking fotografici ed itinerari enogastronomici nel cuore del Parco nazionale. Le foglie, una volta giunte al loro culmine di bellezza, lasceranno lentamente spazio all’inverno oramai prossimo. Questa transitorietà rende il foliage autunnale uno spettacolo ancora più prezioso, da cogliere ed apprezzare appieno.

Viaggio tra le cascate della provincia di Reggio Calabria

Viaggio tra le cascate della provincia di Reggio Calabria

Quelle bellezze naturalistiche che tolgono il fiato, viaggio tra le cascate della provincia di Reggio Calabria.

Tour attraverso paesaggi mozzafiato. Vediamo dove si trovano le più spettacolari

Paesaggi mozzafiato, natura e relax lontani dal tran tran quotidiano. La Calabria è ricca di bellezze naturalistiche tutte da scoprire tra queste ci sono senza dubbio le cascate, ma quali sono le più belle da visitare nella provincia di Reggio Calabria? Il nostro viaggio tra le cascate della provincia di Reggio Calabria vi porterà tra le location più selvagge e spettacolari dell’intera Regione.

Il nostro tour parte dalle cascate dell’Amendolea o cascate Maesano che rientrano nel comune di Roghudi. Qui il tempo sembra essersi fermato, si tratta infatti di uno spettacolo a cielo aperto nell’Aspromonte. Il loro nome deriva dal fiume da cui si originano, si possono raggiungere anche in jeep e finiscono in un piccolo laghetto dove è possibile fare il bagno per chi non teme l’acqua gelida.

Nel cuore dell’Aspromonte e precisamente vicino al comune di Samo ci sono le cascate di Forgiarelle note anche con il nome di cascate di Ferraina, queste si possono però raggiungere da diverse località. Si trovano a circa  1200 metri  di altitudine e sono tra le più antiche. Qui il torrente Ferraina compie un salto di 70 metri. Meta ideale per gli amanti dell’avventura.

Conoscete invece le cascate del Marmarico a Bivongi? Forse non tutti sanno che sono le cascate più alte della Calabria e sono considerate tra le più belle della Penisola. Si trovano  all’interno del Parco regionale delle Serre e si caratterizzano per forza e maestosità tanto da essere spesso scelte come scenario per film di avventura.

Siete mai stati alle cascate di Mundu e Galasia grande e piccola a Molochio? Anche qui vi troverete immersi in un paesaggio da fiaba sempre all’interno del Parco Nazionale d’Aspromonte, due opere d’arte della natura che meritano di essere visitate. Il nome della prima deriva dal grecanico Mundu e significa nudo, il nome della seconda invece indica un burrone. Percorrere il sentiero tra la fitta vegetazione per raggiungerle è un’esperienza tutta da vivere.